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Il lavoro che genera benessere

, di Rachele Anconetani, Valeria Tozzi, Michele Chicco
Dalla resilienza organizzativa ai nuovi bisogni di salute, fino alle piattaforme digitali che trasformano i benefit in salario: la ricerca Bocconi e le esperienze dei suoi alumni mostrano come mettere i lavoratori al centro significhi costruire aziende più solide e comunità più coese

Il capitale umano è ciò che fa la differenza

Le imprese che investono sulle persone guadagnano in resilienza, motivazione e coesione, con effetti positivi non solo sul business ma anche sul tessuto sociale circostante

di Rachele Anconetani

Gli eventi globali degli ultimi anni – dalla pandemia alle emergenze climatiche fino alle tensioni geopolitiche – hanno reso evidente quanto sia cruciale puntare sul capitale umano per garantire la resilienza organizzativa nei momenti di crisi (Kuckertz et al., 2020). La capacità di un’impresa di superare le difficoltà e riprendere slancio dipende in gran parte dall’apporto delle persone, che mettono in campo competenze, conoscenze ed energia (Musa e Aifuwa 2020; Delladio et al., 2023). In questo quadro, le politiche di welfare aziendale assumono un ruolo strategico, poiché contribuiscono a rafforzare motivazione, benessere e performance collettiva (Wei et al., 2020). I dati di una ricerca SDA Bocconi del 2024 mostrano come le imprese che hanno sviluppato un piano strutturato di welfare abbiano registrato vantaggi concreti nella gestione del personale: oltre la metà ha aumentato l’organico di più del 10% e una su cinque ha ridotto il turnover in misura analoga. L’efficacia del welfare emerge anche sul fronte generazionale, dal momento che quasi una nuova assunzione su due riguarda giovani sotto i trent’anni, e il 15% delle imprese ha contenuto il ricambio nella stessa fascia d’età di oltre il 10%. Un’indagine di Economia & Management (Dell’Acqua, A., Anconetani,R., Colantoni, F., Santoli, E. “Il Ruolo Strategico del Welfare Aziendale” , 2025 ) conferma che investimenti consistenti, varietà di servizi e un approccio pianificato al welfare si associano a più alti livelli di engagement, oltre che a un saldo positivo tra ingressi e uscite di personale.

I benefici di un welfare integrato non si limitano però ai confini aziendali: producono ricadute positive anche sul tessuto sociale ed economico circostante. La ricerca SDA Bocconi evidenzia che misure come la mobilità sostenibile o il coinvolgimento attivo dei dipendenti generano una maggiore domanda di beni e servizi locali, stimolando lo sviluppo delle comunità. Interventi di people care – dal sostegno alla genitorialità alla flessibilità oraria – favoriscono un migliore equilibrio vita-lavoro, con ricadute sia sulla coesione interna sia sulla sostenibilità economico-sociale. Iniziative come programmi di volontariato, attività di team building o pacchetti di benefit personalizzati rafforzano inoltre il senso di comunità e di fiducia tra i lavoratori. Alcune imprese italiane hanno già dato vita a progetti innovativi: campi estivi aziendali per i figli, reti di servizi sanitari convenzionati, programmi dedicati al sostegno delle famiglie e degli anziani. Pur con obiettivi diversi, queste esperienze condividono l’intento di trasformare la logica del welfare in pratiche concrete, capaci di generare impatti sociali rilevanti e di accrescere l’orgoglio di appartenenza.

Scommettere sul welfare aziendale equivale a adottare una prospettiva di lungo periodo: le organizzazioni che lo integrano nel proprio modello di business possono contare su maggiore coesione, motivazione e resilienza. Al contempo, un solido sistema di welfare interno attiva un circolo virtuoso con il territorio, dove dipendenti soddisfatti contribuiscono a rafforzare la crescita locale e la stabilità sociale. L’esperienza della pandemia ha dimostrato che le aziende capaci di offrire benessere e un equilibrato rapporto tra vita privata e lavoro saranno quelle meglio posizionate per il futuro. In questa prospettiva, il welfare aziendale non rappresenta un costo, bensì un vero investimento strategico per la competitività e la sostenibilità di lungo termine.

RACHELE ANCONETANI

Università Bocconi
Dipartimento di Finanza