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Sognando la California

, di Davide Ripamonti, translated by Rosa Palmieri
Per Sofia Fiorini, studentessa Cleam e marciatrice della Nazionale, il grande sogno sono le Olimpiadi di Los Angeles. E una laurea che le permetta di costruire il futuro

“Quando marci, soprattutto in gare lunghe che durano 3 o 4 ore, ti passano davanti mille pensieri, positivi e negativi, su quello che stai facendo. Sei sola con te stessa e questo è il bello, almeno per me, degli sport individuali”. A dirlo è Sofia Fiorini, 20 anni, della provincia di Arezzo, iscritta al primo anno del Corso di laurea in Economia aziendale e management alla Bocconi, marciatrice che ha da poco debuttato in Nazionale maggiore agli Europei a squadre che si sono svolti in Repubblica Ceca e che, passando per alcune tappe intermedie fondamentali, ha un grande sogno davanti a sé: i Giochi Olimpici di Los Angeles 2028. “La marcia è uno sport impegnativo, in allenamento percorro circa 100 km a settimana, poi ci sono le gare. A casa mi allenavo da sola, da quando mi sono trasferita a Milano, invece, mi alleno in una squadra dove ci sono atleti di livello internazionale, ed è molto più facile, perché posso prendere ispirazione da loro e migliorarmi. E i risultati già si vedono”. Il 2025 infatti è stato sin qui molto positivo: argento negli Under 23 ai campionati italiani nella 35 km e bronzo nella stessa gara a livello assoluto, bronzo assoluto nella 20 km e, quindi, come logica conseguenza, la convocazione nella Nazionale maggiore. I risultati sono il motore che spinge ad andare avanti, perché marciare a un certo livello significa anche rinunciare ad altre cose: “In realtà quello che faccio lo vivo come una grande opportunità, non penso alle rinunce che devo fare, a quello penserò quando avrò terminato la carriera agonistica. La marcia è una passione, così come lo studio. Anzi”, precisa Sofia, “lo studio ha sempre occupato il primo posto e la Bocconi è una garanzia per il futuro”. Un futuro che Sofia vede comunque nel mondo che conosce meglio: “Mi piacerebbe specializzarmi in management sportivo e poi rimanere nell’ambiente, in Federazione o in qualche associazione sportiva. Per noi atleti è normale voler rimanere nell’ambiente anche dopo l’attività agonistica, è l’aria che respiriamo fin da piccoli. Ovviamente vorrò farlo in un ruolo che mi consenta di mettere in pratica quanto appreso in Bocconi”. Per questo però c’è tempo. La carriera di Sofia è agli inizi e, in genere, le carriere dei marciatori sono lunghe. Come quella di Eleonora Giorgi, per esempio, alumna Bocconi e, alla soglia dei 36 anni e dopo quattro Olimpiadi disputate, ancora una delle marciatrici di punta della Nazionale. “Agli Europei a squadre ero in squadra con Eleonora, che mi ha dato consigli sulla marcia e sugli studi in Bocconi”, riprende Sofia, “mentre nel mio gruppo di allenamento c’è Valentina Trapletti, atleta esperta che ha partecipato ai Giochi di Tokyo e a quelli di Parigi. Da atlete come loro posso imparare molto”. Prima o poi, però, il cambio generazionale arriverà, è una legge dello sport e della vita. E Sofia vuole farsi trovare pronta: “Il primo obiettivo sarà a luglio, con i Campionati italiani, dove conto di ottenere la qualificazione per gli Europei Under 23. Terminati gli esami in università avrò tempo per concentrarmi solo su quello”. Esami che procedono spediti nonostante il doppio impegno non sia facile da gestire: “Il carico di studio è pesante, però, rispetto alla scuola che prevede orari fissi, l’università ti lascia più spazio per organizzarti tra lezioni, studio e allenamenti. E’ dura, ma con la forza di volontà si può fare. Del resto è solo così che posso arrivare a fare grandi cose e continuare a sognare”.