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Bocconi, knowledge that matters

, di Gianmario Verona - ordinario presso il Dipartimento di management e tecnologia
Nell'editoriale che introduce il nuovo numero di ViaSarfatti25 il rettore, Gianmario Verona, scrive di impatto della ricerca e del nuovo pay off dell'Universita'

Le ricerche di scienze politiche sono sempre più utilizzate dai decisori politici e dalle istituzioni per indirizzare e sostenere le proprie scelte. A spiegarcelo in questo numero di Via Sarfatti 25 è Lanny Martin, politologo americano dallo scorso settembre in Bocconi. Se questo è rilevante per l'area disciplinare e per tutti gli studenti che scelgono questo filone di studi in cui anche Bocconi è impegnata (dopo l'avvio del Bachelor in International politics and government, il prossimo settembre attiviamo il Master of science in Politics and policy analysis), tanto più il tema dell'impatto della conoscenza lo è per tutto il sistema universitario, in particolare per i laureati e gli output di ricerca. Con un tasso di occupazione del 94,8% e con una presenza dei nostri alumni ai vertici di aziende e istituzioni (tra i più recenti a raggiungere posizioni rilevanti voglio congratularmi in particolare con Mario Nava, neo presidente della Consob, Simone Rossi, ceo Edf Energy, e Silvia Candiani, ad di Microsoft Italia) facilmente possiamo comprendere l'impatto che studiare in Bocconi ha sulla società.

Più difficile per i non addetti ai lavori valutare invece l'impatto della ricerca. Eppure i lavori di ricerca made in Bocconi sempre più trovano riscontro nel mondo reale. Che siano gli studi sulle previsioni di popolazione probabilistiche del Centro Dondena (il paper è di Billari, Melilli, Graziani) adottati dall'Istat per abbandonare il metodo deterministico, o quelli del progetto europeo, finanziato con un grant Erc, Decide (The impact of Demographic Changes on Infectious DisEases transmission and control in middle and low income countries) sul morbillo e i vaccini, o ancora gli algoritmi elaborati da Riccardo Zecchina, Vodafone chair in data science e machine learning, l'impatto di quanto studiano i nostri ricercatori è sempre più evidente. Recentemente, infine, la Bocconi è entrata a far parte del World Economic Forum's Global University Leaders Forum (Gulf), una comunità composta dai presidenti di 27 tra le migliori università del mondo. La ricerca prodotta dalle università aderenti al Gulf, secondo uno studio del Times Higher Education presentato a Davos, è pari al 7% della ricerca prodotta al mondo: se il Gulf fosse una nazione si posizionerebbe quindi al terzo posto dopo Stati Uniti e Cina.

Utilizzando il nuovo pay off della Bocconi, Knowledge that matters, il mondo della conoscenza è destinato a diventare sempre più rilevante per l'evoluzione della società. Per questo investire nella conoscenza è un obbligo.