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Zanzariere e metropolitane: altro che scienza triste!

, di Francesco Giavazzi - Professore senior di Economia
Economia. Non solo formule astruse, ma un modo per leggere la realtà

Due consigli per le letture estive di uno studente di economia. Sono due libri che dovrebbero far innamorare dell'economia, scordare che sia una scienza arida, solo piena di matematica astrusa e forse un po' inutile, scoprire invece che la ricerca in economia è piena di problemi interessanti, che tentare di risolverli può fare una grande differenza per il mondo. Il primo è un libro sui poveri, quelle persone che vivono con meno di un dollaro al giorno. Spesso pensiamo che le loro vite siano affidate al caso, invece Abhijit V. Banerjee e Esther Duflo, entrambi professori al Mit, in Poor economics (PublicAffairs) ci spiegano una cosa quasi banale: che più sei povero più è rischioso commettere un errore, quindi più devi essere razionale nelle tue scelte. Partendo da questa osservazione, cioè che i poveri compiono scelte razionali, i due autori riconsiderano molte opinioni comuni sulla povertà al mondo e che fare per alleviarla. Molte delle ricette, come gli aiuti ai paesi in via di sviluppo, non funzionano proprio perché assumono che i poveri siano inerti, e che ogni dono necessariamente migliori la qualità della loro vita. Così non è almeno se tale non lo considera il comportamento razionale del povero. Un esempio ormai noto sono le zanzariere che potrebbero salvare tante vite nei paesi sub-sahariani. Alcuni esperimenti hanno mostrato che per convincere le famiglie a far dormire i bambini sotto una zanzariera non bisogna regalarle, bensì farle pagare un prezzo compatibile con il loro pur minimo reddito. Ed Glaeser, professore ad Harvard, in Triumph of the city: how our greatest invention makes us richer, smarter, greener, healthier, and happier (The Penguin Press) affronta un altro tabù: che le città siano luoghi orribili che creano povertà. Questa affermazione è spesso accompagnata dall'esempio di ciò che accade quando in una città si costruisce una metropolitana. Ciò che si osserva è che vicino alle stazioni della metropolitana aumenta il numero di abitanti poveri. Ma è un errore pensare che sia la metropolitana a creare povertà. Ciò che invece accade è che i poveri hanno bisogno più dei ricchi di sistemi di trasporto a buon mercato, come la metropolitana. Quindi spostano le loro abitazioni vicino alle stazioni. Insomma, se uscite da un anno duro di lezioni che talvolta vi sono parse inutilmente astruse, queste due letture sono un buon modo per ricaricarsi e affrontare con più entusiasmo i corsi del semestre autunnale.