Vieni avanti mediatore
Mediazione, conciliazione, risoluzione alternativa delle controversie: termini che ultimamente sono alla ribalta dell'informazione. Di rado però tali concetti sono stati approfonditi con lo scopo di chiarire a cittadini e imprenditori la loro importanza e le conseguenti opportunità.
La mediazione è un istituto giuridico volto alla risoluzione delle controversie giudiziarie. A partire dal marzo 2011 la mediazione è entrata di diritto a far parte della vita dei cittadini e degli imprenditori italiani. Il legislatore ha sancito l'obbligo del ricorso alla mediazione, a cui, se fosse necessario, potrà seguire la tradizionale strada giudiziaria. In altri termini, due o più parti che hanno una controversia da risolvere devono avviare un tentativo di mediazione prima di procedere con una causa civile. La volontà del legislatore è duplice: da un lato, liberare i tribunali dal peso di molteplici procedure (gli ultimi dati parlano di circa 6 milioni di cause pendenti); dall'altro, consentire alle parti di arrivare a una soluzione in tempi rapidi e con sforzi minori: economici, personali e organizzativi. Se, dunque, le problematiche e tempistiche della giustizia italiana sono sotto gli occhi di tutti, non altrettanto si può dire degli onori e oneri della mediazione. Il cittadino o l'imprenditore che oggi ha una controversia ha l'opportunità di rivolgersi a un organismo di mediazione, sostenendo un costo definito dalla normativa e rapportato al valore della controversia. L'organismo nominerà un mediatore che ha il compito di agevolare il dialogo fra le parti. Oggi è proprio la scarsa capacità o volontà delle parti di instaurare un dialogo e di concentrarsi sui reali problemi che sono alla base di una controversia. Ovviamente non tutte le mediazioni andranno a buon fine. Ciò dipenderà essenzialmente da due fattori critici: in primo luogo, competenza/professionalità del mediatore, indispensabile per agevolare il dialogo tra le parti; in secondo luogo, la reale volontà delle parti di giungere a una risoluzione della controversia in atto. In tale nuovo contesto normativo, dunque, è importante per i cittadini e le imprese ottenere una corretta informazione e affidarsi a dei professionisti qualificati garanti di una procedura di mediazione trasparente, autorevole, imparziale, condotta con principi etici. Tutto ciò andrà solo ed esclusivamente a vantaggio degli interessi delle parti. Oggi il paese, inteso come cittadinanza sociale e sistema imprenditoriale, si trova a dovere affrontare una nuova sfida, rappresentata dalla diffusione di una nuova cultura basata sulla mediazione. Cittadini e imprese, dunque, sono chiamati a giocarsi l'opportunità di gestire in modo diverso la risoluzione dei propri conflitti.Forse il sistema italiano non è preparato a risolvere i propri conflitti perseguendo strade alternative e innovative rispetto a quelle consolidate, tuttavia vi è l'opportunità per molti di minimizzare il costo legato alle proprie controversie investendo su nuovi strumenti di risoluzione. Un'ambivalenza mostrata dai dati pubblicati dalla Direzione Generale di Statistica del ministero della Giustizia: se fino a settembre 2011 sono state presentate circa 34.000 richieste di mediazione in tutto il paese, solo il 30% di tali richieste si è trasformato in un tentativo di mediazione a causa dell'assenza di una delle parti. Una nota positiva: più del 50% del tentativi di mediazione portati avanti si sono conclusi con la conciliazione tra le parti. Il problema non sembra giuridico, dunque ma culturale.