Una mano tesa alle partorienti
Il Burkina Faso presenta un quadro tipico dei paesi dell'Africa sub sahariana, con un elevato tasso di mortalità materna (560 decessi su 100.000 nati vivi, a fronte dei 5 dell'Italia) ed un elevato tasso di mortalità neonatale (36 bambini su 1.000). In questo contesto, il ministero della salute burkinabé sta attuando dal 2008 un piano sanitario nazionale decentralizzato basato sul quadro strategico "Individuals, families, communities to ameliorate maternal and neonatal health", concepito dall'Organizzazione mondiale della sanità e promosso dalle Nazioni unite.
La strategia prevede il coinvolgimento dei cittadini alla programmazione, conduzione e monitoraggio dei servizi materno-neonatali. L'elevato livello di partecipazione pubblica in tutte le fasi della programmazione, a partire dai dibattiti preliminari sui problemi principali riscontrati dai cittadini e sulle possibili soluzioni a livello locale, è svolto applicando la metodologia del Participatory community approach (Pca). L'organizzazione non governativa svizzera Enfants du Monde, in collaborazione con diversi attori locali, sostiene l'intervento in alcuni distretti sanitari. Sono stati condotti cinque Pca in altrettanti distretti sanitari, tra cui il distretto di Tenkodogo. Cinque tavole rotonde sono state condotte da un team composto da rappresentanti dei ministeri della salute, dell'istruzione e dei servizi sociali e alle quali hanno partecipato separatamente sia donne incinte, o con un'esperienza di gravidanza nell'anno precedente, sia i compagni di queste ultime e altri soggetti tradizionalmente influenti nel processo decisionale familiare (madri, suocere, nonne), oltre ai leader delle comunità e gli operatori sanitari del distretto. Nel corso delle tavole rotonde si sono identificati i problemi prioritari legati alla salute della donna e del neonato e le possibili soluzioni che i cittadini possono apportare in collaborazione con i servizi sanitari. In seguito, i rappresentanti di ciascuna delle tavole rotonde e i diversi attori locali hanno proceduto all'esame delle conclusioni del dibattito, assegnando una priorità ai bisogni e alle soluzioni e identificando gli attori adatti per la messa in opera. In particolare dal Pca di Tenkodogo sono emersi due elementi significativi. Il primo è che nel distretto di Tenkodogo uno dei deterrenti principali all'uso dei servizi sanitari durante la gravidanza, il parto e il periodo post-parto non é tanto la carenza dei centri di salute o di personale, o la barriera geografica o economica di accesso ai servizi, come si tende a credere, ma soprattutto la scarsa qualità dei servizi sanitari e in particolare la difficile interazione tra gli operatori sanitari e le donne. Perciò diventa fondamentale migliorare le capacità interpersonali e interculturali degli operatori sanitari per garantire il diritto della donna ad accedere a servizi sanitari empatici e non discriminatori. Inoltre, ed è il secondo elemento, il Pca ha confermato che l'infimo status della donna all'interno della famiglia e della società ne limita la capacità decisionale e contribuisce quindi a influenzare il suo stile di vita durante la gravidanza e l'allattamento e a limitare il suo accesso ai servizi materno-neonatali. Ciò conferma che l'emancipazione della donna e il miglioramento del suo stato sociale sono necessari per migliorare la salute materna e neonatale nella regione. Diventa inoltre fondamentale aumentare le conoscenze delle persone influenti della famiglia e mobilitare la comunità intera al fine di favorire comportamenti salutari e l'accesso ai servizi materno-neonatali. Il Pca, malgrado i suoi limiti, ha permesso al distretto sanitario e alle ong che lavorano nel settore materno-infantile a Tenkodogo di formulare un programma triennale diretto alla integrazione dei bisogni reali della comunità e alla razionalizzazione delle risorse finanziarie disponibili.