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Tre in uno: famiglia, proprieta', azienda

, di Daniela Montemerlo - SDA professor di strategia e imprenditorialita'
Devono essere messe in relazione salvaguardando il buon funzionamento di ciascuna

Fin dai primi studi di family business di fine anni Ottanta le aziende familiari sono state osservate come sistemi articolati, con una componente familiare, una proprietaria e una aziendale (rappresentate nel modello ben noto dei "tre cerchi"). E tuttora esistono contributi focalizzati sul come mantenere separate tali componenti a tutela dell'impresa e della famiglia.

Il problema, in realtà, è più complesso e più sfidante. Non si tratta tanto di separare la famiglia, la proprietà e l'azienda, obiettivo peraltro poco realistico, ma di metterle in relazione salvaguardando le peculiarità e il buon funzionamento di ciascuna e facendo sì che la loro influenza reciproca sia positiva. Si pensi al fenomeno del nepotismo, giustamente indicato come uno dei fattori di maggior rischio per la continuità delle aziende familiari: occorre che la carriera dei familiari segua criteri di merito nel rispetto dell'impresa e nell'interesse dei soci, ma l'importanza del merito si trasmette anzitutto in famiglia, educando i giovani alla ricerca dell'eccellenza professionale, a maggior ragione nella "propria" azienda; occorre far sì che i familiari professionalmente deboli non occupino posizioni di responsabilità aziendale non consone, per il loro bene oltre che per il bene dell'azienda, ma è nell'ambito della famiglia che ci si può prendere cura di loro in modo da non deteriorare le relazioni tra soci. Alla base di questa sfida vi è la natura speciale e multiforme della famiglia imprenditoriale. Anzitutto si tratta di una famiglia con i suoi legami, le sue norme e i suoi impegni etico-affettivi, indispensabili affinché le persone crescano come individui e trovino sostegno nei momenti difficili. Poi si tratta di una famiglia proprietaria di un patrimonio, l'azienda, di rilevanza unica, e non solo per la sua dimensione tangibile ma anche e soprattutto per i legami intangibili che esso crea tra le varie generazioni. Far crescere questo patrimonio significa tutelarlo economicamente (e quindi anche dal punto di vista giuridico e contrattuale) e, prima ancora, significa sentire forte l'obbligo morale a mantenere unita, motivata e preparata la proprietà, a dare un'architettura solida all'azienda, a formare i soci futuri e a preparare con cura la successione e le altre dinamiche proprietarie. Ancora, una famiglia imprenditoriale svolge in genere non solo il ruolo proprietario ma anche ruoli di governo, di leadership e di direzione, e deve quindi costruire competenze e relazioni professionali eccellenti al suo interno e tra i collaboratori tutti e pianificare con cura, anche qui, il ricambio generazionale. Il governo della multiformità richiede valori solidi da proprietà familiare responsabile, un accordo altrettanto solido della generazione al comando e della famiglia tutta su principi e regole di buona governance del sistema famiglia-proprietà-impresa (accordo che è multiforme anch'esso nelle sue componenti affettive, patrimoniali e aziendali) e una tensione costante a concretizzare e mantenere vivo tale accordo. A evidenza, l'impegno è grandissimo e non può essere solo delle famiglie, ma deve essere condiviso con altrettanta passione e professionalità da tutti gli stakeholder rilevanti, incluse ovviamente le infrastrutture che supportano le famiglie e le aziende. Solo uno sforzo congiunto, ovviamente nel rispetto dei ruoli di ciascun attore, può rendere possibile ciò che può apparire impossibile, ossia avere e conservare al tempo stesso una famiglia solida, una proprietà responsabile, un'azienda sana, persone adulte e realizzate.