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Tobia: dopo il master, una start up tutta offline

, di Laura Fumagalli
Free Futool, il primo quaderno brandizzato: lo usano gli studenti, lo pagano le aziende

Un quaderno gratuito per gli studenti universitari: è l'idea dei quattro giovani fondatori di FreeFuTool, che da questa mattina e per tutta la settimana distribuiranno il loro gadget agli studenti Bocconi, davanti all'ingresso dei leoni. "La nostra idea", spiega Tobia Lorenzani, ex studente del Master in Marketing e Comunicazione della Bocconi (Mimec), "è una via di mezzo tra una campagna di unconventional marketing e una tradizionale campagna di comunicazione. Potremmo definirla la modalità della terza via", prosegue, "in cui lo scambio tra produttore e consumatore viene finanziato da un terzo soggetto, l'inserzionista". Sono i brand, infatti, a pagare il quaderno: per circa 8 mila euro a inserzione, comprano la possibilità di creare campagne di comunicazione ad hoc su un target molto profilato.

Da sinistra, in senso orario: Paolo Trombetta, Jacopo Sterlocchi, Tobia Lorenzani e Federico Bini

A sentire i suoi ideatori, il progetto ha già ricevuto una discreta accoglienza: "Solo nei primi 3 giorni", dice Tobia, "abbiamo distribuito più di 11mila quaderni e la nostra pagina Facebook è già arrivata a 700 fans". I feedback degli studenti sembrano incoraggianti: "Anche quelli che, passando la prima volta, non l'hanno voluto", racconta Tobia, "sono tornati indietro a chiedercelo perché in classe ce l'avevano tutti". Che Free FuTool possa diventare così in fretta una moda? "Certo, questa è la vera sfida", dice l'ex studente del Mimec: "Puntiamo sul design per trasformare il nostro gadget in un prodotto aspirazionale". È Jacopo Sterlocchi l'esperto designer della Nuova Accademia di Bella Arti (Naba) di Milano, mentre Paolo Trombetta ha un Master in Management alla ESCP Europe e Federico Bini ha interrotto la laurea in ingegneria per buttarsi nel trading. Tra i quattro amici è nato tutto per gioco: si impegnavano ogni giorno in una sorta di brainstorming quotidiano in cui mettevano alla prova la loro creatività e si immaginavano imprenditori. "Un giorno c'è venuta un'idea che ci sembrava quella giusta, perché era un perfetto compromesso tra estro creativo e praticabilità". Così, con un investimento iniziale di 50 mila euro, i quattro amici hanno realizzato il primo numero di Free FuTool, in una tiratura di 50 mila copie. Dopo il lancio a Genova, da oggi fino a venerdì 12 sarà distribuito a Milano e dal 10 al 16 a Torino.

Quattro pagine del quaderno sono dedicate a rubriche fisse: nel primo numero, quella sulla Green Economy è stata scritta con il contributo di Stefano Pogutz, direttore uscente del Master in Green Management della Bocconi. Le ultime venti pagine, invece, presentano inserzioni full page riservate ai brand e alle iniziative locali, con tanto di coupon promozionali. "Per Milano", spiega Tobia, "abbiamo fatto una partnership con Club Haus, il celebre gruppo che organizza serate anni Ottanta".

"Il contesto del master che ho frequentato in Bocconi è stato fondamentale per il lancio di Free FuTool", racconta Tobia: "Luca Visconti, responsabile del Mimec, ha seguito il progetto fin dagli albori, dandomi consigli che sono stati determinanti. Anche Laura Torresani e i professori Stefano Pace e Francesca Golfetto, direttori del Mimec, mi hanno supportato seguendo passo passo i vari step della start up".

Nel colophon del quaderno si legge: "Why not?": quello di Tobia e soci è un vero incoraggiamento a buttarsi in nuove imprese, a mettere alla prova le proprie idee, specialmente in un momento critico come quello attuale. Non per niente l'hanno chiamato Free FuTool: suona come un 'futuro libero', perché rappresenta un'alternativa possibile, un avvenire in cui si è padroni di se stessi. I prossimi due numeri sono previsti per dicembre, in concomitanza con la sessione d'esami, e marzo, per l'inizio del secondo semestre.