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Quando Papa Giovanni Paolo II incontrò la Bocconi

, di Anna Boccassini
20 novembre 1999: l'Università in udienza privata

In questi giorni di profonda commozione per la scomparsa del Santo Padre, il pensiero della comunità bocconiana ritorna al 20 novembre 1999, quando una delegazione di docenti, studenti e personale amministrativo della Bocconi incontrò in udienza privata Papa Giovanni Paolo II.

La delegazione, guidata dal Presidente Mario Monti, dal Consigliere delegato Giovanni Pavese e dall'allora Rettore Roberto Ruozi, venne ricevuta da Sua Santità nella maestosa sala Clementina, dopo che la giornata si era aperta con una messa, celebrata in San Pietro dal bocconiano Mons. Giovanni Giudici.

La Bocconi trovò un Papa già fortemente minato nel fisico. Non per questo, però, il richiamo del Santo Padre risuonò meno vigoroso, con un intervento sull'introduzione della moneta unica e sul fenomeno sempre più ampio della globalizzazione. "È necessario armonizzare le esigenze dell'economia con quelle dell'etica - affermò il Santo Padre -. Ad un livello più profondo e radicale, è urgente e necessario riconoscere, tutelare e promuovere il primato indiscutibile della persona umana".

Giovanni Paolo II richiamò dunque a un'economia impostata e realizzata nel rispetto della totalità dei valori e delle esigenze di ogni singola persona umana e nella prospettiva della solidarietà: "Auspico di cuore che il vostro lavoro, in consonanza con la dottrina sociale della Chiesa - concluse il Santo Padre - offra un sostanziale contributo al comune sforzo nell'edificazione di una società più giusta e fraterna, dove i beni e le risorse siano poste al servizio di tutti".