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Project followership, i progetti per tutti gli altri

, di Marco Sampietro - SDA professor di sistemi informativi
In ufficio. Come fare in modo che i membri dei team non subiscano le decisioni come imposizioni

Il project management è una disciplina relativamente giovane (poco più di 50 anni) e in continua evoluzione che ha dimostrato di saper rispondere con concretezza alle richieste delle aziende moderne e per questo ha visto la sua popolarità crescere con decisione negli ultimi anni. Le pubblicazioni sul project management sono cresciute di pari passo e forse sono divenute quasi eccessive. La numerosità non corrisponde però né a varietà né a completezza.

In effetti, facendo una classificazione del patrimonio di conoscenza pubblico sul project management, la situazione può essere sintetizzata così: una fortissima presenza di pubblicazioni su aspetti generali del project management, che toccano le principali metodologie e alle volte aggiungono qualche contenuto organizzativo, tipicamente sulla gestione dei team; una buona presenza di approfondimenti su aspetti metodologici o organizzativi particolari, come la leadership nei progetti; qualche verticalizzazione su specifici settori, come i sistemi informativi o le costruzioni; qualche approfondimento su discipline affini al project management come il project portfolio management, il program management o la gestione multi progetto.Già da questa breve recensione si possono notare delle aree non ben coperte ma la cosa più peculiare, e forse preoccupante, è che la quasi totalità delle pubblicazioni e dei ragionamenti sul project management si rivolgono direttamente ed esclusivamente al project manager. A questa 'legge' si sottraggono solo pochissime eccezioni, che prendono in considerazione anche i comportamenti che gli executive dovrebbero adottare nella gestione dei progetti mentre il team è sempre proposto con una visione top down: il project manager deve selezionare il team, lo deve coordinare, lo deve motivare, deve gestirne eventuali conflitti etc. Intendiamoci bene, ci sono tantissimi contenuti di qualità ma se si guarda la disciplina con gli occhi di chi semplicemente collabora ai progetti, magari con molto impegno ma senza esserne il coordinatore, la situazione è un po' desolante. Nessuno, infatti, ha mai affrontato il tema del project management prendendo in considerazione le conoscenze che dovrebbe avere ed i comportamenti che dovrebbe adottare un collaboratore che partecipa ad un progetto come team member. Ecco allora l'idea di leggere il project management con una visione bottom up, al fine di offrire ai collaboratori le conoscenze utili per partecipare con soddisfazione ai progetti. In effetti, quello che si è notato fino ad oggi è che troppo spesso i progetti vengono subiti dalle persone. Non si tratta tanto del fatto che la nascita del progetto non sia compartecipata, ma quanto del fatto che molte persone si sentono spaesate in quanto digiune delle conoscenze che permettono loro di leggerne e comprenderne le dinamiche e quindi di esserne maggiormente coinvolte e consapevoli. Ecco allora che durante le riunioni di progetto si pongono domande fuori luogo che ne fanno aumentare il tasso di conflittualità e che ne minano la futura partecipazione, che il kick off meeting viene vissuto come perdita di tempo o semplicemente come occasione di mangiare qualche panino gratis, che le riunioni di pianificazione si trasformano in riunioni tecniche dove ognuno parla una lingua incomprensibile agli altri, con reciproca insoddisfazione. La reinterpretazione del progetto in logica bottom up cerca quindi di rispondere a queste problematiche dando gli strumenti corretti in funzione del ruolo di partecipante e non di coordinatore o responsabile di progetto. In linea con la nascente disciplina organizzativa della followership, complementare alla più famosa leadership, questo nuovo approccio al project management prende il nome project followership. La parola followership non deve essere letta negativamente, come inferiore e succube del concetto di leadership ma sottolinea invece la necessità di aumentare la consapevolezza del proprio ruolo in modo da promuovere una piena integrazione con la funzione di leadership affidata al project manager.