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Perché perdiamo la sfida demografica

, di Francesco Billari - rettore dell'Universita' Bocconi
Inutile ogni tentativo di guardare al passato, serve più attenzione per donne e bambini. Le politiche sociali a confronto nel forum internazionale Economia e società aperta

L'Europa si trova di fronte a una vera e propria sfida demografica. Come ha notato la Commissione europea in un documento del 2006, è essenziale che questa sfida si trasformi in opportunità. Ma perché questa trasformazione possa avvenire, occorre innanzitutto respingere l'idea che siamo di fronte a un "declino demografico", cui rispondere ritornando al passato. Occorre in particolare far sì che le società europee si aprano maggiormente, divenendo più amichevoli nei confronti delle donne, dei giovani, dei bambini. Coniugando demografia e democrazia, includendo nella politica e nella gestione della società più donne e più giovani. Sfruttando l'effetto positivo sull'economia e sulla capacità di innovazione che avrebbe l'ingresso di nuove energie e capitale umano non pienamente sfruttato. Associando la qualità della vita lavorativa a quella familiare. Difendendo donne e uomini, giovani e bambini come consumatori.

La demografia sfida le società europee in modo diverso. Pur avendo una popolazione simile (61 milioni e 59 milioni rispettivamente), e trovandosi assieme ai primi posti a livello mondiale nelle classifiche di durata della vita, Francia e Italia si trovano oggi quasi agli estremi opposti della sfida sulle scelte riproduttive. Nel 2006, nella Francia metropolitana sono nati circa 797 mila bambini (2,0 figli per coppia). Nello stesso anno, in Italia sono nati 560 mila bambini (1,35 figli per coppia). Il calo della fecondità è stato veloce soprattutto per l'Italia, con grandi conseguenze sulla presenza di giovani. Nel 1960, i giovani tra 20 e 24 anni erano circa 4 milioni in Italia, 2,9 milioni circa in Francia. Nel 1980, in Francia il numero era sensibilmente aumentato (4,2 milioni), ed è circa 3,9 milioni al 2006. La diminuzione in Italia è stata veloce: se i giovani nella fascia considerata erano ancora 4 milioni nel 1980, nel 2006 sono 3,1 milioni. L'immigrazione, inoltre, fa sì che le nuove generazioni siano sempre più composte da immigrati o da discendenti di immigrati, la cui piena inclusione sociale costituisce un'ulteriore sfida.

Le ricerche hanno mostrato che dove le donne partecipano di più alla vita economica e politica la qualità della vita è più elevata, i rischi di povertà per le famiglie sono inferiori, la fecondità è più elevata. In Francia, nel 2006 il tasso di occupazione femminile era del 58,8% (leggermente superiore alla media della Ue a 15), in Italia del 46,3% (dopo Malta, il più basso della Ue a 27).

Come rispondere alla sfida demografica? Come realizzare pari opportunità effettive tra donne e uomini? Come favorire il ricambio generazionale nella società, nella politica, nell'economia? Come realizzare una società amichevole nei confronti dei bambini? Come gestire l'integrazione dei giovani e delle donne immigrate e di seconda generazione? Quali politiche di apertura di mercato sono anche favorevoli a donne e giovani? Nel Panel Una sfida demografica, una scommessa democratica: aprire la società alle donne e alle nuove generazioni? si confronteranno su tali questioni esperti avvezzi alla discussione a livello europeo. Ciascuno partirà da un punto di osservazione francese o italiano, affrontando il tema con ottiche differenti. Si parlerà quindi di donne e di giovani ponendosi una serie di domande con attenzione alla demografia, all'economia, alla politica, alla società.