Ma siamo ancora fermi al magazzino
La logistica svolge un ruolo cruciale ai fini del servizio al cliente e, secondo una ricerca condotta da SDA Bocconi e Accenture, in Italia assorbe tra il 2% e il 7% in media del fatturato delle maggiori imprese manifatturiere e fino al 9% del fatturato delle imprese piccole e medie, che soffrono l'inefficienza delle minori economie di scala. Oltre ai margini di miglioramento nell'efficienza operativa, il quadro della logistica che emerge da questa indagine si caratterizza per un mix di luci e ombre e per un profilo di attività e competenze manageriali in forte divenire.
In primo luogo, è emerso che la logistica è ancora oggi un'attività molto 'fisica'. L'89% dei costi logistici sono infatti generati da attività di trasporto e di magazzino. Di fatto, il 55% dei costi della logistica delle nostre imprese consistono nel tenere la merce ferma nei magazzini. Stupisce peraltro che le imprese indagate non prevedano significative riduzioni di tali costi nel prossimo triennio né di quelli legati al trasporto.In secondo luogo, le competenze di logistica sono ormai fortemente detenute da fornitori e operatori esterni alle imprese manifatturiere: il 78% dei costi logistici sostenuti dalle imprese indagate è originato da attività svolte da terzi. In linea con il punto precedente, la gran parte di questo outsourcing consiste di esecuzione e gestione di trasporti e di magazzini. La tendenza all'esternalizzazione di queste attività non accenna a invertirsi e si stima che le operazioni di outsourcing dei magazzini crescano di circa il 10% nel prossimo triennio. Questa enfasi odierna sulla componente tangibile e fisica della logistica spiega la terza evidenza del nostro studio, ossia il mismatch tra domanda e offerta di servizi logistici. L'indagine dimostra infatti che mentre l'offerta dei Logistics service provider (Lsp) si sforza di proporre servizi a maggiore contenuto informativo e knowledge intensive (ad esempio supporto evoluto alla previsione e alla pianificazione), la domanda risulta poco interessata a questa proposizione. Tre elementi spiegano questo mancato appuntamento tra domanda e offerta di servizi logistici avanzati in Italia. Il primo è strategico e si riferisce alla porzione di aziende molto grandi nel nostro campione. Queste infatti, mentre da un lato affidano con sistematicità a terzi l'esecuzione della componente fisico-tecnica della loro logistica, dall'altro reindirizzano le proprie competenze sul controllo e la gestione del network. Sparisce dai loro organigrammi la logistica tradizionale e compare il supply chain management. Il secondo afferisce alla porzione nel campione di aziende di dimensioni relativamente minori. Queste appaiono in ritardo nella riconfigurazione del proprio mix di competenze e fanno fatica a capire il vantaggio di affidare a un Lsp i loro processi di previsione, pianificazione e controllo dei flussi logistici. Infine, l'offerta dei Lsp è troppo caratterizzata su profili di impresa grande, non rappresentativi delle pmi italiane. A differenza del trend estero, risulta quindi più arduo per gli operatori logistici italiani trasformarsi in quarte parti logistiche, ossia orchestratori della supply chain. Distintiva della logistica in Italia è poi la costante crescita dell'adozione di prassi e tecnologie a supporto della collaborazione tra attori della catena. Sotto il profilo transazionale, le attività oggetto di collaborazione sono svariate, dall'invio dell'ordine fino al pagamento elettronico della fattura. Sotto il profilo relazionale, il 30% delle aziende indagate già adottano soluzioni di Vmi (Vendor managed inventory) e Cpfr (Collaborative planning, forecasting and replenishment) e un 30% sta per adottarle. Si distingue il retail, che ha evidenziato un utilizzo 'intensivo' di tali prassi, circoscritto a una porzione limitata ma strategica di fornitori. Sono invece marginali le collaborazioni 'orizzontali', tra aziende che operano allo stesso stadio della catena del valore. La prospettiva per il futuro sembra confermare questa direzione 'collaborativa' e 'tecnologica' della logistica. Gli investimenti dichiarati per il prossimo triennio saranno concentrati prevalentemente su tre priorità: distribuzione più razionale ed efficace, collaborazione e integrazione sempre più estesa con i vari nodi del network logistico e automazione e adozione massiva di Ict.