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L'innovazione puo' piacere di piu' se ha un abito italiano

, di Elisabetta Marafioti - SDA Bocconi fellow
Ricerca. Dai fitofarmaci l'esempio di un'impresa che compete a livello globale in un ambito tecnologicamente avanzato

Quando si parla di Made in Italy si pensa subito a prodotti di qualità, belli e ben fatti, alla creatività incorporata negli oggetti di design e alle opere d'arte che sono distribuite su tutto il territorio italiano. Non si deve però dimenticare che nella storia l'eccellenza del Made in Italy si è anche espressa in innovazioni scientifiche e che quindi è forse un po' limitativo relegarlo unicamente ai settori tradizionali.

Inoltre, è ormai opinione condivisa che la strada per competere con successo in futuro sia da percorrere in quei settori dove la tecnologia, la ricerca e l'innovazione la fanno da padroni, magari proprio facendo leva sul Made in Italy e sulla dimensione scientifica e di innovazione che è parte integrante di tale concetto.E ci sono alcune aziende che ormai da anni stanno cercando di percorrere, spesso con grande successo, questa strada. Una di queste è Isagro, azienda che compete a livello globale nel settore dei fitofarmaci e unica italiana in questo settore impegnata nella ricerca innovativa.La sua storia è abbastanza peculiare: nata nel 1993 a seguito di un Mbo, grazie ad una oculata strategia di alleanze con grandi colossi internazionali del settore che le ha permesso di valorizzare l'importante laboratorio di ricerca innovativa che aveva ereditato da Enichem, ha raggiunto una dimensione tale da permetterle di effettuare acquisizioni internazionali integrandosi verticalmente e di quotarsi in borsa. Nel 2009 Isagro ha fatturato oltre 193 milioni di euro (in leggera flessione rispetto al 2008 soprattutto a causa della crisi), investito in ricerca e sviluppo ben il 13% del proprio fatturato e registrato 47 nuovi prodotti di proprietà. Alla base di questo successo in un settore in cui l'Italia non eccelle c'è indubbiamente una lucida strategia di crescita ma anche una filosofia gestionale che emerge efficacemente dal motto dell'azienda e che fa parte integrante del suo logo: "Italian creativity for plant health". In un mondo dominato dai colossi della chimica e della farmaceutica mondiale questa sembra essere una innovativa fonte di vantaggio competitivo per l'azienda.Tale esempio mette in evidenza come la creatività tipica del Made in Italy può diventare un elemento differenziale rispetto agli altri concorrenti e giustificare contestualmente una superiore capacità dell'azienda di trovare soluzioni alternative rispetto a quelle proposte da altre imprese, anche in settori ad alta intensità di ricerca e sviluppo. L'innovazione può riguardare la ricerca pura o quella applicata oppure la ricerca di nuovi posizionamenti o nicchie di mercato identificabili grazie ad una capacità di cogliere esigenze non adeguatamente soddisfatte dagli altri concorrenti oppure non presidiate dai concorrenti.Tale concetto non si declina unicamente con riguardo allo sviluppo di nuovi prodotti ma anche nel modo di fare business.Questa attenzione verso il modo di fare impresa può fare sì che la ricerca innovativa sia sempre più orientata verso prodotti ecocompatibili e combinata all'impegno nei confronti dell'ambiente attraverso attività aziendali quali la gestione dei rischi, il controllo dell'impatto ambientale dei siti produttivi e una attenta gestione del fattore umano. Infine, in presenza di risorse e di investimenti in ricerca limitati è importante cercare di fare sistema mettendo in rete le piccole eccellenze che possono essere presenti nelle diverse aziende, rafforzando in particolare anchei legami con le università, i parchi tecnologici e le istituzioni locali secondo una logica e un modello organizzativo che è tipico dei distretti industriali tradizionali e che forse, rafforzando il legame con il territorio potrebbe contribuire a trattenere i talenti italiani. In definitiva sembra possibile trovare il modo per dare con successo un italian touch anche in industrie così lontani dai tradizionali settori del Made in Italy e così legate alla innovazione.