La scuola di sopravvivenza di Flavio
L'italiano per sopravvivere: è quello che, gioco forza, deve insegnare Flavio Ciabattoni agli allievi della classe di italiano per stranieri organizzata presso il Centro sociale Leoncavallo. "La grammatica è importante e relativamente facile da insegnare, ma alla fine è poco utile nella vita quotidiana di un immigrato", spiega Flavio, che frequenta il terzo anno del Bachelor of international economics, management and finance della Bocconi, laurea triennale in inglese.
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| Flavio nella sua classe di italiano per stranieri al Leoncavallo |
Ciabattoni è arrivato al Leoncavallo quasi per caso, un anno fa, leggendo un annuncio del Baraonda, Centro sociale di Segrate. "Cercasi docenti di italiano per stranieri, recitava. Mi sono incuriosito e, avendo già il desiderio di fare volontariato, ho deciso di informarmi su dove fosse possibile fare la stessa cosa a Milano". Si presenta così nei locali dello storico centro sociale di via Watteau. "La classe è divisa in tre livelli, dal base all'avanzato e le lezioni si tengono tre giorni a settimana", racconta Flavio, che è uno dei tre-quattro volontari che fanno da docenti. "la difficoltà maggiore risiede nel fatto che il numero di studenti varia spesso (possono essere dieci o magari quindici, oppure due o tre) così come il livello di conoscenza della lingua". Una classe di volta in volta diversa, che risente degli arrivi a Milano anche in base alla situazione internazionale, ("Con la caduta di Gheddafi, ad esempio, sono arrivati molti libici"), oppure delle partenze volontarie o meno dalla città, visto che la classe è stata creata per dare un'opportunità di apprendere la lingua anche agli stranieri senza permesso di soggiorno.
Per Flavio questa attività dall'altra parte della cattedra è fonte di grande soddisfazione dal punto di vista umano, ma anche di maggior consapevolezza su certe questioni: "Un lavoro come questo ti fa toccare con mano quanto gli immigrati siano strumentalizzati", commenta, "come siano spesso usati come merce di scambio politico".
