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Il "torinocentrismo" dell'industria automobilistica

Chiarissimo Professore, facendo una ricerca in rete sulla storia di produzioni FIAT diverse dalle automobili, in particolare quelle aeronautiche, mi sono imbattutto nella Sua interessante sintesi che accenna anche alle opinioni di Valerio Castronovo sul "torinocentrismo" che proteggeva FIAT. In effetti è singolare, e per certi versi tragico per il nostro Paese, visti gli effetti del ventennio, che la lungimiranza politica precedente al fascismo avesse consentito alla Ford di entrare in un mercato, quello italiano, che nel corso degli anni si sarebbe rivelato di riferimento per tutte le case automobilistiche mondiali. Sarebbe interessante approfondire i temi dell'industria automobilistica legata ai territori piemontesi, lombardi ed emilianoromagnoli, considerata anche l'espansione oltreoceano ed in altri continenti che FIAT Alfa Romeo ed altri Case nazionali ebbero in passato. Ricorda il marchio egiziano NASR che produceva l'equivalente delle nostre FIAT 124, 128 e Marea? O la misteriosa Alfa 2300 destinata ai mercati sudamericani e sudafricani? Ed ancora produzioni singolari e di altissimo valore tecnologico come la Lamborghini L002. Senza parlare delle recente "vicinanza" fra FIAT e TATA, quest'ultima compratore dei blasonati marchi Aston Martin, Jaguar e Land Rover. Cordialmente Luca Paolo Salvatori Gentleman Driver