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Il miracolo della Corea visto da Goldstein

, di Davide Ripamonti
Chapter leader BAA a Parigi, Andrea racconta in un libro il paese in cui ha vissuto un anno. Se ne parla in Bocconi l'11 novembre

Un paese piccolo, circa un terzo dell'Italia. Ma che, mentre l'Italia si affannava e si affanna tuttora in un crisi che sembra senza fine e che coinvolge anche l'Europa, cresceva a dismisura. E' la Corea del Sud, alla quale Andrea Goldstein, laureato in economia politica alla Bocconi, funzionario dell'Ocse e chapter leader di Parigi della Bocconi Alumni Association, ha dedicato il volume Il miracolo coreano (Il Mulino), frutto della sua esperienza di vita nel paese asiatico nel 2012-2013 inviato per conto dell'Unescap (Commissione economica e sociale per l'Asia e il Pacifico delle Nazioni Unite).

Andrea Goldstein

"La Corea del Sud è un esempio al quale l'Italia dovrebbe guardare", dice Goldstein, "che ha fatto grossi investimenti nelle infrastrutture, che ha puntato sui grandi conglomerati industriali e che dedica un'attenzione maniacale all'istruzione".

Un paese dal quale i "cervelli" in uscita poi fanno quasi sempre ritorno: "Gli studenti coreani che vanno negli Usa per il dottorato hanno una percentuale di rientro in patria altissima, il 43% contro il 17% degli europei e il 4% dei cinesi. Questo nonostante le alte richieste all'estero, visto che si tratta di studenti molto preparati".

Del paese asiatico e dell'esperienza di Goldstein si parla l'11 novembre 2013 alle 17,30 in Bocconi (via Sarfatti 25) nel convegno "Corea e Italia nell'economia globale" Organizzato da Econpubblica Bocconi.