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Gli strumenti che aiutano lo studio

, di Leonardo Caporarello e Giacomo Sarchioni - rispettivamente, direttore e collaboratore del Learnig Lab della SDA Bocconi
Tecnologie. I primi risultati di un'indagine tra gli studenti universitari italiani

Facebook: 500 milioni di utenti che passano sul social network più di 700 miliardi di minuti al mese, 23 ore ciascuno. Metà di essi si connette con dispositivi mobile. Magari con l'iPhone, che in 4 anni ha venduto 108 milioni di pezzi. Ma l'evoluzione della tecnologia e la capacità di studiarne le potenzialità viaggiano a due velocità molto diverse.

Su un campione di studenti di alcuni atenei italiani abbiamo rilevato il livello di conoscenza e la percezione dell'utilità di alcuni strumenti tecnologici per l'apprendimento individuale e di gruppo. Ai fini dell'apprendimento di gruppo, gli strumenti più utilizzati sono il blog, l'email, i software e servizi di chat e VoIP e i social network, poiché facilitano il coordinamento e la condivisione di risorse. Il 90% dei rispondenti ha dichiarato che il social networking rientra tra le tre attività più frequenti che svolge quando è connesso alla rete. Per l'apprendimento individuale, invece, lo strumento più utilizzato (da circa il 66% dei rispondenti) è la piattaforma e-learning. Tra i dispositivi tecnologici, i tablet, sebbene ancora poco usati, suscitano interesse al punto che il 50% dei rispondenti vorrebbe utilizzarli per supportare l'apprendimento di gruppo e il 58% per l'apprendimento individuale. Dato interessante è la bassa percentuale di rispondenti (circa 45%) che conosce strumenti di sincronizzazione e condivisione automatica di documenti online (come DropBox e SugarSync). Tali strumenti consentono di lavorare sui documenti archiviati nel proprio computer o smartphone e, nel momento in cui vengono salvate le modifiche, gli stessi sono sincronizzati in automatico su uno spazio online. Coloro che utilizzano già questi strumenti (26% per supportare l'apprendimento individuale e 29% per supportare quello di gruppo) hanno espresso il desiderio che essi fossero utilizzati dai propri docenti. Ciò fa intendere che gli studenti vorrebbero ricevere i documenti distribuiti dai professori in modo 'push' invece che doversi collegare e scaricarli di volta in volta. Abbiamo inoltre cercato di capire quali siano le variabili che possono influenzare il livello di utilizzo della Tsa (Tecnologia a supporto dell'apprendimento), indagando la facilità d'uso percepita, la percezione dell'influenza sociale della tecnologia e la percezione dell'esistenza di condizioni che ne semplificano l'uso.Dall'analisi risulta che le prime due variabili, facilità d'uso e influenza sociale, influenzano significativamente l'utilizzo di Tsa, mentre le condizioni facilitanti risultano meno rilevanti. Ciò potrebbe spiegarsi come una bassa necessità, quantomeno percepita, da parte degli studenti di avere supporto nell'utilizzo della tecnologia.Vista l'importanza degli strumenti tecnologici a supporto dell'apprendimento di gruppo, abbiamo inoltre indagato come le tecnologie possano influenzare la capacità del gruppo di raggiungere i risultati attesi in termini di apprendimento. In assenza di tecnologia, tanto maggiori sono le dinamiche di integrazione del gruppo (misurate in termini di comunicazione, coordinamento tra i membri, efficacia dei processi decisionali) tanto migliore sarà il risultato conseguito. Nel caso in cui si utilizzano tecnologie a supporto dell'apprendimento di gruppo, a parità di altre condizioni, la performance finale migliora sensibilmente. Alcune considerazioni alla luce dell'indagine. La prima è che alcuni dei più recenti strumenti tecnologici favoriscono l'apprendimento (individuale e di gruppo) in termini di contenuto, mentre altri supportano maggiormente le attività di natura gestionale (es. coordinare il lavoro di gruppo, condividere materiali di studio). La seconda considerazione è che esiste un enorme divario tra la velocità di diffusione degli strumenti e dei contenuti da loro generati da un lato, e la velocità di comprensione delle effettive possibilità di utilizzo, dall'altro. Per capire la velocità della prima, basti pensare che su Facebook si condividono ogni mese 30 miliardi di contenuti. Se ciascun contenuto fosse un aereo, il traffico generato sarebbe pari a quello realizzato in circa 1.000 anni dalle compagnie aeree di tutto il mondo.