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Giusy, da Radio Bocconi a Radio 24 sull’onda del marketing

, di Andrea Celauro
Ha dato il via alla sua esperienza radiofonica nella neonata web radio dell’ateneo. Poi, grazie a uno stage, ha varcato le porte dell’emittente del Sole

Ha cominciato a frequentare le prime riunioni di Radio Bocconi quando ancora si doveva decidere quale forma dare all'idea che frullava in testa agli studenti: Giusy Virelli, 23enne studentessa del Cleacc Bocconi, era lì nelle prime file, ma, a differenza di tanti altri suoi colleghi, alla notorietà di un programma tutto suo preferiva il lavoro dietro le quinte, occupandosi di tutte quelle questioni legali che una testata nuova di zecca porta necessariamente con sé. Partita la radio (e portati a casa anche gli ultimi esami della specialistica), ecco che arriva l'opportunità di capitalizzare l'esperienza della web radio: uno stage nel settore marketing di Radio 24.

"Prima di Radio Bocconi non avevo alcuna pratica del lavoro radiofonico, ma è un settore che mi affascina moltissimo", racconta la giovane bocconiana. "Al Cleacc abbiamo due esami che vertono sul diritto d'autore e mi interessava approfondire l'argomento dal punto di vista pratico". Eccola allora districarsi per mesi tra i cavilli giuridici che, per esempio, sovrintendono alla raccolta e alla diffusione dei brani musicali e andarsi a spulciare le norme sulla registrazione delle testate radiofoniche. Un lavoro mica da ridere, "ma è bello vedere che un progetto che hai seguito fin dallo stato embrionale finalmente spicca il volo e diventa realtà". E, dal piano privilegiato di Radio 24, Giusy si guarda indietro e riconosce in quella che è anche la sua web radio, una verve particolare: "Il palinsesto è organizzato in maniera diversa rispetto alle altre radio universitarie. È strutturato per fasce e penso che sia piuttosto innovativo".

Da marzo, quando ha cominciato lo stage di sei mesi presso il settore marketing dell'emittente economica milanese, Giusy ha avuto modo di addentrarsi nel mondo della radio professionale. Ha varcato le porte di Via Monterosa, nel bel palazzo di Renzo Piano che è la sede del Sole 24 Ore, come assistant product manager per il marketing editoriale ("che, a Radio 24, è separato rispetto al marketing commerciale") e si occupa principalmente della promozione della radio e del monitoraggio degli ascolti, oltre a coadiuvare la gestione degli accordi di collaborazione per gli eventi che prevedono la copertura della radio o dei suoi giornalisti. "Ogni bimestre arrivano i dati di Audiradio e noi ci occupiamo di rielaborali. Un lavoro complesso, che coinvolge anche emotivamente, poiché ci vuole grande capacità di mediazione". Mettere d'accordo la libertà dei giornalisti nei loro programmi con le attese dell'editore quanto ad ascolti, non deve essere facile.

"Lavorare nel marketing di una radio così importante è un'esperienza emozionante: si impara a confrontarsi con persone dal background diverso e si ha modo di sviluppare le proprie competenze su diversi fronti. Soprattutto dal punto di vista tecnico: dei dati di ascolto sentiamo sempre tutti parlare, ma al momento di elaborarli capisci quali sono quelli che si rivelano veramente importanti".

Parallelamente, e sempre per il marketing, Giusy Virelli si sta occupando di Unyonair, il progetto di Radio 24 che promuove la creazione di web radio universitarie, al quale ha partecipato anche Radio Bocconi: "Adesso che il circuito è partito", spiega, "stiamo cercando di creare un vero e proprio network di web radio. Dopo essermi occupata dell'organizzazione delle ultime giornate di formazione, a maggio, sto lavorando insieme ai miei colleghi alla ripartenza di settembre". E quando gli studenti torneranno in aula e negli studi delle loro radio, per Giusy ci sarà anche un nuovo ruolo: anche se preferisce non parlarne per scaramanzia, dai piani alti della radio hanno infatti deciso di continuare a puntare sulla bocconiana per Unyonair e un contratto a termine potrebbe essere in vista.

"Il mio desiderio è continuare con il lavoro che ho cominciato, anche perché sono convinta che la radio sia un terreno più libero rispetto alla televisione, ambiente nel quale si assiste oltretutto a un deciso livellamento culturale verso il basso. Mi verrebbe veramente difficile lavorare per promuovere programmi come il Grande Fratello".