Francesca Romana e la moda responsabile che aiuta le migranti
Francesca Romana Rinaldi ha le idee chiare: "Favorire l'integrazione dei migranti che arrivano in Italia è meglio sia per noi che per loro". Il suo non è un giudizio politico, ma una certezza che nasce dalla sua attività di volontaria presso l'Associazione Arcobaleno, che a Milano è punto di incontro per gli stranieri di diverse etnie.
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Francesca Romana Rinaldi con un gruppo di donne del progetto (foto di Paolo Tonato) |
Qui Francesca, che nella sua vita professionale è docente di management del fashion e del design alla SDA Bocconi, collabora da due anni: prima come insegnante di italiano e di inglese, adesso con un nuovo progetto, "ancora in fase di definizione del business plan", spiega, nel campo della moda responsabile e dell'upcycling, ossia dell'arte di riutilizzare gli oggetti della nostra quotidianità che magari sono giunti a fine vita. "Si tratta di un progetto imprenditoriale che coinvolge una decina di donne, tutte con esperienze di sartoria nei propri paesi di origine. L'idea è quella di sviluppare un'attività imprenditoriale che possa dare loro un lavoro". Francesca Romana, da buona docente di management, sa che è meglio non sbilanciarsi troppo nelle fasi iniziali. Insieme a lei, sono coinvolti nel progetto altri volontari con competenze specifiche nel settore moda e design.
A dare una mano ai migranti, Francesca è arrivata attraverso altre esperienze, da quelle di cooperazione internazionale fatte d'estate, al doposcuola per i figli degli stranieri. "Parlare di volontariato porta sempre alla stessa risposta, forse banale, ma profondamente vera: è un impegno che ti dà più di quanto non ti prenda", racconta.