
Fisica e intelligenza artificiale: quando le leggi della natura incontrano il futuro digitale
Cosa c’entra la fisica delle particelle con ChatGPT? E in che modo le leggi che regolano il comportamento della materia possono aiutarci a capire come ragionano – o almeno come “funzionano” – le intelligenze artificiali? A queste domande proverà a rispondere Marc Mézard, fisico teorico francese tra i più autorevoli al mondo, nuovo titolare della Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi Chair in Computer Science della Bocconi.
La sua lectio inauguralis, dal titolo When Physics Meets AI. Can We Use Physics Concepts to Construct a Theory of Artificial Intelligence?, si terrà il 25 settembre alle 18:15 nell’Auditorium Grande della SDA Bocconi School of Management. Dopo i saluti del rettore Francesco Billari e del presidente della Fondazione Invernizzi Giuseppe Bertoni, Mézard dialogherà con Giorgio Parisi, premio Nobel per la Fisica, in un confronto moderato dalla giornalista del Corriere della Sera Paola Pica. Le conclusioni saranno affidate al presidente Bocconi Andrea Sironi.
La cattedra, istituita nel 2022 grazie al sostegno della Fondazione Invernizzi, era stata affidata in origine a Luca Trevisan, informatico di fama internazionale scomparso prematuramente nel 2024, che aveva saputo intrecciare nei suoi corsi l’analisi rigorosa degli algoritmi con i dilemmi etici e sociali delle nuove tecnologie, dalle blockchain alla sicurezza dei dati.
Con Mézard, già direttore dell’École Normale Supérieure di Parigi e oggi professore ordinario in Bocconi, il testimone passa a una prospettiva ancora più interdisciplinare. “L’intelligenza artificiale moderna”, spiega Mézard, è “un fenomeno collettivo, fatto di milioni di unità semplici che insieme generano proprietà emergenti. È esattamente quello che studiamo in fisica statistica: come dall’interazione di tanti elementi possano nascere comportamenti complessi. Capirlo è decisivo, sia per avanzare la scienza sia per governare la tecnologia”.
“Con la Fondazione Invernizzi ”, spiega Bertoni, “abbiamo istituito questa cattedra nel 2022, convinti che l’intelligenza artificiale rappresenti una risorsa strategica per il progresso scientifico e della società. Serve affrontarla con fiducia, spirito critico e senso etico, evitando sia facili entusiasmi che pregiudizi infondati. Sono certo che il Professor Marc Mézard saprà incarnare questi valori nel suo lavoro alla Cattedra Invernizzi e che guiderà questo percorso con competenza e visione.”
Membro dell’Accademia dei Lincei e dell’Académie des Sciences francese, con oltre 34mila citazioni scientifiche e vincitore insieme a Parisi e Riccardo Zecchina dell’Onsager Prize della American Physical Society, Mézard vede nell’AI un campo di ricerca che riguarda non solo il digitale ma anche il cervello umano: “Studiare come apprendono le reti neurali artificiali significa anche avvicinarsi a comprendere meglio come il nostro cervello risolve i problemi”.
Un evento che segna l’avvio di una nuova stagione di ricerca in Bocconi: la fisica incontra l’intelligenza artificiale, e la scienza si mette al lavoro per decifrare il futuro.