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Fame di indicatori di sintesi

, di Mauro Bini - professore ordinario presso il Dipartimento di accounting
Contabilità. Standard globali ed esigenze degli analisti. Non sempre le informazioni utili sono rintracciabili nel bilancio

I bilancio produce l'informazione finanziaria di cui i fruitori hanno bisogno per decidere? La domanda può sembrare curiosa, ma non lo è. Chiedete ad un equity analyst quali informazioni di bilancio è solito usare per valutare una società (manifatturiera) quotata. Vi risponderà: ebitda e posizione finanziaria netta. Chiedete ora al Cfo di una società manifatturiera di indicarvi dove sono riportate le due misure nel fascicolo di bilancio. Se la società non è quotata vi risponderà che non ve n'è traccia semplicemente perché non sono misure contabili (né Ias/Ifrs né Ita Gaap). Se invece la società è quotata con molta probabilità vi indicherà una sezione redatta in forma volontaria per non lasciare gli analisti, dopo la lettura di qualche centinaio di pagine, orfani delle (poche) misure di sintesi che cercano. Con tutta probabilità segnalerà anche che il criterio con cui la società misura l'ebitda non va confuso con quello adottato da altri, perché esclude le componenti non recurring (ovvero straordinarie) e non organiche (indotte da varietà di perimetro), mentre altri le considerano. Qualcosa di simile potrebbe aggiungere per la posizione finanziaria netta. Non c'è da stupirsi. Non essendo misure contabili, non vi sono standard di misurazione e ognuno è libero di calcolarle come vuole. La domanda iniziale a questo punto comincia a sembrare meno bizzarra.

È evidente che i bilanci soffrono di un'inadeguata presentazione delle misure di performance. Gli standard setter ne sono consapevoli? Direi di sì.Basti dire che Bob Hertz, l'attuale presidente del Fasb (il Board che stabilisce i principi contabili statunitensi), prima di ricoprire questa carica ha scritto insieme con Robert Eccles un libro, Financial Reporting Revolution, nel qualesi denuncia il grave information gap lasciato dagli schemi contabili. Dunque perché il Board non è intervenuto? La ragione va ricercata nella difficoltà di accettare una semplificazione degli schemi contabili. La semplificazione, nella prospettiva dello standard setter, è a rischio di banalizzazione, ovvero rischia di attirare l'attenzione solo su una parte dell'informazione di bilancio. Questa impostazione è condivisibile - chi scrive da sempre sostiene che il valore di un'impresa non possa essere tradotto in una misura pari a enne volte l'ebitda - ma non consideraun rischio opposto. Quello di complicare il bilancio fino al punto di favorire la proliferazione di misure extracontabili, con l'effetto di banalizzare comunque la lettura delle performance di impresa, ma al rischio aggiuntivo di manipolazione (potendo le imprese calcolare tali misure nelle forme più bizzarre).

È questo un rischio che pende sul progetto congiunto del Fasb e dello Iasb in tema dipresentazione dei dati di bilancio. Il primo passo importante del progetto è stato la riformulazione nel settembre 2007 da parte dello Iasb del principio contabile Ias 1 che ha introdotto una nuova configurazione di reddito da riportare nel conto economico (o in uno schema separato): il comprehensive income (pari al reddito netto di conto economico +/- le variazioni di patrimonio netto che non transitano in conto economico). È questa una configurazione di reddito già presente nei principi contabili statunitensi, ma che non ha mai avuto grande attenzione da parte degli investitori perché ritenuta troppo complicata e sporcata da troppe componenti di natura non ricorrente. In breve un risultato poco utile come base per la stima della capacità di reddito prospettica dell'impresa che, per definizione, deve essere depurata dalle componenti transitorie. Il prossimo passo sarà la pubblicazione da parte dei due Board di un discussion paper entro la fine del mese di marzo 2008. Dalle observer notes e dalle minute degli incontri è possibile anticipare alcuni contenuti del documento. I nuovi schemi di conto economico proposti non riportano più l'utile netto ma solo il comprehensive income. E di misure di sintesi non v'è traccia.