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Fabbrica da esposizione

, di Stefania Borghini e Fabrizio Zerbini - rispettivamente, professore associato e assistant professor del Dipartimento di marketing della Bocconi
Tre le strategie di comunicazione diffuse tra gli espositori che sempre più spesso scelgono di mostrare il ciclo produttivo

Il ruolo delle fiere nei mercati business continua a essere rilevante anche nell'era digitale e delle piattaforme virtuali. I clienti industriali hanno bisogno di osservare da vicino, toccare, provare i prodotti e soprattutto avere un'esperienza diretta delle innovazioni e delle implicazioni che queste possono avere sui propri business. Vogliono essere rassicurati sulle proprie scelte e condividere percezioni con altri operatori del settore e apprezzano quegli eventi che riunisco i principali player cristallizzando lo stato dell'offerta e le frontiere dell'innovazione.

Dal punto di vista degli espositori, se la decisione di presenziare almeno agli eventi più importanti rappresenta un'alternativa imprescindibile, le scelte riguardanti investimenti e modalità espositive hanno implicazioni notevoli sia sui risultati legati alla performance dell'evento sia sulla performance economica a lungo termine. Se i visitatori apprezzano fiere ricche di espositori e di stimoli, come è possibile farsi notare in mezzo a tanto rumore?

In uno studio svolto nei settori dei macchinari per la lavorazione del vetro e per l'enologia e l'imbottigliamento, abbiamo analizzato le diverse modalità espositive e studiato il loro impatto sulle performance degli espositori. I risultati evidenziano che gli espositori non si differenziano molto nelle modalità espositive e riproducono stili di comunicazione simili imitandosi l'un l'altro, edizione dopo edizione. Se, da una parte, questo aiuta i visitatori a ritrovare un ambiente familiare, dall'altra riduce l'efficacia comunicativa e la capacità di tradurre le presentazioni dello stand in un aumento di visitatori e successivamente in opportunità di business.

In particolare, gli espositori attuano tre diverse strategie espositive che non sono egualmente efficaci nel trasmettere le proprie competenze e capacità di contribuire alle attività dei clienti. Se la strategia più comune è attuata da quegli espositori che portano i prodotti in fiera avendo capito che i visitatori hanno la necessità di vivere un'esperienza osservando i prodotti in funzione o la dimostrazione dell'impatto che questi avranno sulle loro produzioni, esistono molti espositori che seguono una strategia poco efficace. Essi forniscono informazioni inferiori a quelle che potrebbero essere comunicate da un catalogo o da un sito, non riuscendo così a farsi notare tra gli altri. Una terza strategia è praticata da quegli espositori sensibili alle esigenze informative e che pongono in atto strategie comunicative volte a far percepire non solo il portafoglio prodotti ma le capacità e le competenze che lo sostengono, senza timore di rivelare anche ai concorrenti i propri punti di forza.

Tra gli strumenti che si sono rivelati più efficaci per attrarre visitatori di qualità nello stand e per tradurre i contatti in opportunità di business pochi appaiono di spicco, e sono poco diffusi tra gli espositori. Essi riguardano accorgimenti utilizzati per mostrare le capacità tecniche dell'azienda dando un assaggio della fabbrica in fiera; altri segnali coinvolgono la capacità di socializzare con i clienti da parte delle persone appartenenti alle varie funzioni dell'azienda. Tali segnali mostrano infatti che l'orientamento al cliente è diffuso e non patrimonio del solo dipartimento di marketing e vendite.