Disincentivi alle discariche per prevenire le crisi
La gran parte delle analisi sul tema dei rifiuti si concentra sul confronto tra singole tecnologie: incenerimento contro discarica, recupero energetico contro recupero di materiale. Il risultato è quello di indicare una preferibilità della valorizzazione rispetto alla discarica e della valorizzazione diretta (riciclo) rispetto a quella indiretta (energetica). L'approccio innovativo, utilizzato in una recente ricerca dello Iefe Bocconi, è quello di mettere a confronto diversi scenari di gestione dei rifiuti solidi urbani, composti da un mix di soluzioni differenziate di raccolte, di trattamenti e smaltimenti dei rifiuti. Questo approccio permette di rispettare, in primo luogo, il vincolo del bilancio di massa, ossia garantire che tutti i residui vengano trattati in qualche modo e finiscano o in discarica o nuovamente nel sistema produttivo, al netto di quanto si perde per evaporazione.
L'analisi effettuata ha preso in considerazione delle città fittizie (bacino piccolo con 150 mila tonnellate/anno di rifiuti; bacino grande da 750 mila t/anno), ma comunque realistiche, e ha permesso di trarre alcune importanti considerazioni.La prima, spesso non debitamente valutata, riguarda i rendimenti delle diverse soluzioni: sono tendenzialmente decrescenti all'aumentare del livello di separazione. In altri termini, possiamo attenderci che il costo per chilo del recupero della plastica o della carta non sia un dato costante, ma vari con il variare dell'intensità della raccolta di ciascun materiale. Una seconda considerazione riguarda la prospettiva di analisi. In un'ottica sociale, oltre ai costi diretti, necessari per trattare le diverse frazioni di rifiuto, e i benefici diretti ricavati dal collocamento sul mercato dei sottoprodotti, devono essere presi in considerazione i costi esterni relativi alle emissioni inquinanti di ciascuno scenario, nonché i benefici esterni, questi ultimi corrispondenti al valore delle emissioni evitate nei cicli produttivi che vengono sostituiti attraverso il recupero di materiali ed energia dai rifiuti. In termini di costo industriale, gli scenari basati su raccolte stradali presentano costi inferiori (103-112 euro/ton per il bacino piccolo) rispetto a quelli in cui si effettua una raccolta capillare (166-181 euro/ton per il bacino piccolo). I sistemi di raccolta porta a porta e le complesse filiere che è necessario mobilitare a valle implicano dei costi fissi importanti, che possono essere convenientemente assorbiti solo se le rese sono molto elevate. Passando dai costi industriali ai costi esterni l'analisi consente di smentire in modo abbastanza netto l'opinione comune secondo cui il recupero diretto sarebbe da preferirsi da un punto di vista ambientale rispetto all'incenerimento. Il costo effettivo netto totale, nel caso del bacino piccolo, resta infatti a 51 euro/t nello scenario raccolta su strada con 35% di riciclo, a 46 in quello raccolta su strada con 50% di riciclo, mentre non scende sotto i 70 negli scenari con raccolta porta a porta ed elevati livelli di riciclo. Un'ultima conclusione: tutti gli scenari considerati rappresentano comunque passi avanti rispetto allo status quo, ma ciò deriva dal fatto che la soluzione tradizionale, basata sulla discarica, incontra limiti crescenti nella scarsità di suolo. Senza la componente "costo di scarsità" i valori economici non dimostrerebbero con assoluta certezza la desiderabilità del recupero. In altre parole, se non vi fossero vincoli all'apertura di discariche, queste ultime, anche includendo i costi esterni, rappresenterebbero la soluzione meno costosa. Una volta preso atto del vincolo, però, le cose cambiano. Quest'ultima considerazione è importante, soprattutto alla luce della tendenza del mercato a non anticipare per tempo le crisi, ma a precipitarvi non appena si profilano le prime difficoltà a realizzare nuovi siti. Fino a quel momento, la discarica esercita una sorta di concorrenza sleale, poiché chi può continuare a usarla non ha incentivo ad adottare soluzioni alternative e più costose, soprattutto se queste implicano scelte politicamente difficili. Per evitare di precipitare nella crisi, è opportuna dunque una strategia di prevenzione che accompagni l'uscita di scena della discarica anticipando il suo esaurimento con l'introduzione di forme di disincentivo.