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Con affetto, Maria Pia

, di Fabio Todesco
Maria Pia Agnello racconta la Bocconi degli anni '60 in un libro ricco di aneddoti e di nostalgia. La scrittrice ha lavorato 40 anni in università, entrandone segretaria per uscirne dirigente

Nel 1962 Maria Pia Agnello entra, come segretaria diciottenne, alla Bocconi, un'università che conta una quarantina di dipendenti, un direttore amministrativo che raziona anche le gomme per cancellare e due guardaroba, uno maschile e uno femminile, ai quali gli studenti lasciano i pastrani prima di andare a lezione; non sono ammesse le ragazze con i pantaloni. Ne uscirà, da dirigente, solo nel 2002, avendo conciliato per anni il lavoro e gli studi, fino a raggiungere la maturità artistica, la laurea in architettura e il diploma biennale del CEGA, antesignano dell'MBA della SDA Bocconi.

Negli anni successivi ha lavorato al libro Bocconi Anni '60 (Galassia Arte, 2012, 224 pagine, 14 euro), accostando i propri ricordi alle testimonianze di 27 allievi di quegli anni, diventati poi personaggi illustri, tra cui Mario Resca, Lucio Stanca, Carlo Scognamiglio e due consiglieri delegati della Bocconi, Giovanni Pavese e Bruno Pavesi. Ne esce un quadro dai toni affettuosi di una realtà di cui rimane, oggi, lo spirito, scrive Agnello, "fatto di una miscellanea composta dal fervore, ovvero dalla voglia di fare, di elaborare, di scoprire, di conoscere, e dal pragmatismo, ovvero dalla imprescindibile necessità di realizzare e di portare a compimento ciò che si è intellettualmente elaborato".

Sullo sfondo della Milano del boom economico si muovono studenti e professori di una piccola università, dove tutti si conoscono e ogni informazione – sull'eccentricità dei docenti, gli episodi capitati agli esami, la vita extrauniversitaria – finisce per arrivare in segreteria. È l'università in cui Agnello, come altre colleghe, ha trovato l'amore della sua vita (uno studente di lingue alla seconda laurea, che più tardi sarebbe diventato docente della stessa Bocconi), è l'università della goliardia e dei grandi maestri, quella in cui, tra gli altri studenti, capita di parlare con Nanni Svampa, Giorgio Gaber e Marina Mondadori (alla quale è dedicato un accorato ricordo). È il luogo in cui il direttore del pensionato, Salvatore Grillo, vedendola cenare con thermos e panino prima di andare alla scuola serale, le propone di mangiare di lì in poi con i cuochi della mensa, migliorando in un solo colpo la qualità della sua dieta e le sue prospettive scolastiche.

La Bocconi degli anni '60 è un luogo in cui vengono condivisi gioie e dolori. Tra le storie mai raccontate c'è quella di Iasco Tannenbaum, studente israeliano poco fortunato in amore ma molto popolare tra gli amici, richiamato periodicamente in patria per assolvere gli obblighi militari. Agnello lo introduce mentre racconta agli altri studenti la sua vita di soldato da operetta, con tanto di schioppettate ai gatti randagi che impediscono il sonno a lui e a una sua controparte palestinese, schierati ai due lati del confine. Al successivo richiamo, Iasco saltò in aria su una mina durante la Guerra dei Sei Giorni.