Come e' coerente questa fiction! Sembra vera
Quando possiamo dire che una fiction è credibile? Coleridge sosteneva che la "fede poetica" comporta una sospensione dell'incredulità. Se aveva ragione, una finzione letteraria deve essere credibile. Ma ovviamente credibilità letteraria non significa verità. Credo che significhi coerenza. Il contenuto narrativo deve "avere senso". Se la trama è incoerente o un personaggio è rappresentato in modo incoerente, qualcosa è andato storto. È la coerenza che rende credibile una storia.
Questo vale anche per le finzioni legali, che sono un argomento classico della giurisprudenza. Le considero affermazioni consapevolmente false, ma accettate per ottenere una buona conseguenza giuridica.
Alcune finzioni giuridiche e politiche sono utilizzate per fornire le basi di un intero sistema. Si pensi allo Stato di Natura o alla Volontà Generale dei cittadini. Si tratta di entità fittizie. È consapevolmente falso che lo Stato di Natura sia esistito in quanto tale, ma viene accettato come assunto che porta a qualche conseguenza desiderabile. Quale conseguenza? L'istituzione del sovrano (Hobbes), delle libertà civili e politiche (Locke), della democrazia e dell'uguaglianza (Rousseau). Queste finzioni servono come premesse di un'argomentazione per fornire un fondamento a un sistema giuridico o politico. Le chiamo finzioni fondative.
Altre finzioni giuridiche sono utilizzate per giustificare una conseguenza giuridica che non potrebbe essere raggiunta altrimenti. Le chiamo finzioni giustificative. Sono costituite da assunzioni consapevolmente false accettate per giustificare una conclusione. Un esempio interessante è la Lex Cornelia romana: se un soldato romano veniva catturato e alla fine moriva in prigionia, il suo caso doveva essere trattato come se fosse morto al momento della cattura. Perché? Una norma giuridica, valida all'epoca, privava della capacità testamentaria i romani che morivano nelle mani del nemico, ma questa conseguenza era ritenuta ingiusta nel caso di un soldato che faceva testamento e moriva in prigionia. Quindi, poiché cambiare questa regola era troppo difficile, i giuristi romani ricorsero alla finzione della Lex Cornelia, considerando il soldato come morto al momento della cattura, al fine di preservare la validità del testamento.
Altre finzioni in ambito giuridico, anche se non tradizionali, sono quelle che io chiamo finzioni cognitive. Si pensi alla ricostruzione artificiale dei fatti oggetto di un processo, ad esempio attraverso una simulazione al computer. Queste finzioni non sono affermazioni false accettate per produrre un risultato legale. Infatti, incorporano ipotesi sui fatti rilevanti e, quando le ipotesi sono corrette, sono vere. Pertanto, questi dispositivi sono finzioni in un senso diverso: un senso "fenomenologico", poiché il loro scopo è quello di dare una rappresentazione artificiale dei fatti.
Infine, ci sono finzioni che consistono in entità che non esistono nel mondo fisico ma solo in quello giuridico. Per esempio le società. Non esistono di per sé: appartengono al mondo giuridico e, più in generale, al mondo della realtà istituzionale (come il denaro, le tasse, le crisi finanziarie, i confini politici, i governi, ecc.) Come nascono dal punto di vista giuridico? In virtù delle norme giuridiche e degli atti che le costituiscono. Le chiamo Finzioni Costitutive.
Ora, la coerenza è uno standard di credibilità della finzione? Consideriamo le finzioni fondative: devono sostenere le loro conclusioni con premesse accettabili (anche se fittizie). Per esempio, si deve raccontare un certo tipo di storia sullo Stato di Natura, su come era, su come ci si comportava in esso e così via. Per essere persuasivi, questi racconti non possono non essere coerenti.
Le finzioni giustificative seguono la stessa logica. La storia raccontata nella Lex Cornelia era falsa ma coerente con i fatti e gli atteggiamenti rilevanti. Immaginate di fingere che il soldato non sia morto in prigionia perché, poco prima di morire, una cicogna l'ha portato via e l'ha portato a Roma. Una storia del genere sarebbe falsa, come quella della Lex Cornelia, ma sicuramente meno credibile. Perché? Perché meno coerente con i fatti e lo sfondo rilevanti, cioè gli sforzi umani e le guerre, non le fantasie e le cicogne.
Quanto alle finzioni cognitive, essendo fatte di rappresentazioni tecnologiche dovrebbero essere coerenti per essere credibili. Le finzioni costitutive, invece, non sono entità linguistiche in grado di essere coerenti. La coerenza non si applica a una società in quanto tale. Tuttavia, queste finzioni non sono nulla senza gli enunciati che le creano, e la coerenza si applica a questi enunciati. Quindi, la coerenza fornisce un resoconto generale della credibilità delle finzioni.