Contatti

Cicatrici creative e nuove avventure

, di Davide Ripamonti, translated by Rosa Palmieri
Con I misteriosi cinque, Pier Vittorio Mannucci – professore associato di Management e Tecnologia alla Bocconi – porta in libreria un romanzo per ragazzi che intreccia le sue ricerche sulla creatività con il potere della fantasia come strumento di crescita

Non è nuovo alla narrativa, ma Pier Vittorio Mannucci questa volta sembra aver trovato un equilibrio ancora più stretto tra la sua attività di ricerca e la scrittura. Professore associato presso il Dipartimento di Management e Tecnologia dell’Università Bocconi, Mannucci è appena uscito in libreria, sempre per Mondadori, con I misteriosi cinque. Dopo l’esordio nel 2022 con I corsari del tempo, che lasciava intravedere possibili seguiti, il nuovo romanzo è pensato per essere autosufficiente.

Una storia di confini sottili

“Rispetto al mio primo romanzo è più legato alle mie tematiche di ricerca, perché si parla del potere ‘curativo’ della creatività”, racconta Mannucci.

La trama ha per protagonista Anna, il cui nonno alcuni anni prima ha scritto una fortunata serie tv, poi bruscamente e misteriosamente interrotta, che aveva come protagonisti cinque misteriosi personaggi. Anna viene catapultata proprio dai Misteriosi Cinque in una storia nella quale i confini tra realtà e finzione si fanno sempre più sottili”, prosegue l’autore, “e le viene affidato il delicato compito di scrivere la loro ultima avventura. Così facendo la ragazza sarà costretta a mettersi in gioco, scoprendo verità su se stessa e la sua famiglia che mai avrebbe potuto immaginare".

La creatività come ricerca e messaggio

La creatività, tema al centro della ricerca scientifica che Mannucci conduce all’interno dell’Università, è qualcosa che ognuno di noi possiede, a volte inconsapevolmente: “La creatività è una capacità innata dell’essere umano”, spiega, “che ha una forte importanza per la nostra maturazione e per il nostro benessere psicologico”.

Ed è anche un messaggio da trasmettere ai ragazzi e alle ragazze (indicativamente tra i 10 e i 14 anni) a cui il libro si rivolge: “Questa è proprio l’età, come sappiamo da vari studi, in cui molti si convincono di non essere creativi. C’è una ricerca che parla proprio di ‘cicatrici creative’, cioè il momento in cui qualcuno o qualche cosa ci ha convinti di non essere creativi”, sottolinea Mannucci. “Questo momento è in genere riscontrabile nell’infanzia o nei primi anni dell’adolescenza ed è in parte determinato dall’equivoco che associa la creatività all’arte o a qualche forma di espressione. Invece non è così, la creatività è qualcosa che mettiamo in pratica tutti i giorni e che dobbiamo continuare ad allenare”.

Un finale che lascia spazio

Mentre il primo libro si concludeva lasciando qualche filo pendente, “spero sempre di poter scrivere il seguito” dice Mannucci, I misteriosi cinque può bastare a se stesso. O forse no. “I bei libri in generale non danno tutte le risposte, qualcuna la lasciano al lettore, ed è giusto così”, osserva. “Ma in questo caso la storia ha una sua fine. Anche se c’è sempre lo spazio per nuove avventure”. Basta essere creativi.