Christian e Alberto rilanciano l'opera barocca
Serse, di Georg Friedrich Handel, andato in scena il 28 e 29 maggio, è stato la prima tappa di un progetto ambizioso, che si ispira al passato e guarda al futuro. Christian Frattima e Alberto Luchetti si sono conosciuti quando frequentavano il Master in Management per lo Spettacolo alla SDA Bocconi e, dopo esperienze di stage in alcune importanti realtà culturali, hanno deciso di dare vita a fine 2014 all'Associazione Coin du Roi-Société d'Opéra, realtà che intende valorizzare il patrimonio operistico preromantico e i contesti teatrali di pregio ma di ridotte dimensioni: "Siamo un'entità privata che si regge sulle quote dei soci e sulla vendita dei biglietti", spiega Christian Frattima, diplomato in violino a Verona e in direzione d'orchestra a San Pietroburgo e Vilnius, che di Coin du Roi è il direttore musicale, "che mira a offrire un'esperienza unica, intima, a un pubblico di nicchia che sappia apprezzarla". Con un'orchestra stabile di 30 elementi e compagnie allestite reclutando gli artisti nel panorama italiano e internazionale, "senza i vincoli burocratici che deve osservare chi riceve contributi pubblici", ricorda Alberto Luchetti, direttore generale, nella sua prima stagione Coin du Roi porterà sul palco del Teatro Litta tre spettacoli: "Dopo Serse, proporremo il 17-18 ottobre Il Re Pastore, di Mozart e, il 12-13 dicembre, La serva padrona e Livietta e Tracollo di Pergolesi". L'opera è una forma d'arte molto costosa: molte le persone coinvolte, allestimenti fastosi, ma in genere non è un problema perché i teatri che fanno opera ricevono finanziamenti pubblici: Christian e Alberto cercano un'altra strada. "E' possibile una forma alternativa fondata sui giovani, sull'imprenditorialità privata, su una sorta di mecenatismo come avveniva alle origini, nel '600 e '700", spiegano Frattima e Luchetti, "per questo abbiamo scelto la forma dell'associazione". Dai biglietti potrà provenire al massimo il 40% dei ricavi totali, il resto andrà ottenuto da soci che verseranno delle quote fisse. "Saranno come i palchettisti del '700, offriremo uno spettacolo di qualità che risponda ai loro interessi, un'esperienza a tutto tondo nella quale avrà un grande ruolo la bellezza estetica, l'apparenza, come in epoca barocca".
L'opera barocca, che è per sua natura più raccolta e richiede quindi meno mezzi, si presta molto bene a questo progetto, ma Christian Frattima e Alberto Luchetti vogliono assolutamente chiarire che non si risparmierà sulla qualità: "Il fatto di non avere vincoli ci permette di fare talent scouting, trovare i giovani migliori e più motivati, perché non è con star spesso viziate che si ha la garanzia di fare spettacoli di qualità", spiegano, "e questo ci porta a viaggiare molto per vedere di persona e conoscere". Un'opera barocca costa in media 80, 100 mila euro, ma Chistian e Alberto, entrambi laureati in Economia, non temono di sbagliare i conti: "In fondo si dice spesso che musica e matematica hanno molto in comune", commenta Christian Frattima, "basti pensare a Bach...".