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Capitani coraggiosi, continuate a essere grandi. Non grossi

, di Giorgio Brunetti - professore emerito
Manifatturiero: in Italia sono le aziende di medie dimensioni a fare la differenza perché capaci di competere globalmente

Le medie imprese sono le punte avanzate del nostro sistema manifatturiero. Sono quelle che impiegano tra 50 e 499 addetti e che fatturano tra 13 e 299 milioni di euro. Ma al di là dei numeri, sono imprese che si sono ristrutturate, che hanno capito che bisogna avere sempre qualcosa di nuovo da offrire al mercato, che il contesto in cui operare è il mondo intero e che grande attenzione deve esser riservata al cliente.

Sono anche il frutto della dura selezione che ha caratterizzato, negli ultimi anni, la trasformazione del nostro sistema produttivo. Trovano, quasi tutte, localizzazione nel Nord d'Italia con un prolungamento lungo la dorsale adriatica.

Una recente ricerca di Fondazione Nord Est-Unicredit offre spunti di riflessione su questo ceto medio di imprese che continuano a conseguire buone performance anche in un'epoca non certo facile come quella attuale. È un'indagine esplorativa che focalizza l'attenzione sui percorsi di crescita di queste aziende, raccogliendo le testimonianze di un gruppo di imprenditori che le guida.

I tratti comuni di queste imprese si riscontrano in «una proprietà dove la famiglia detiene le leve di comando, in una storia alle spalle non più brevissima, in una propensione a non crescere oltre una certa misura (500 addetti), in un radicamento territoriale e in una forte specializzazione produttiva, unita alla propensione all'innovazione e all'impiego di un modello produttivo snello».

Una diversità emerge, invece. Appare confrontando il Nord est con il Nord ovest, dove in quest'ultima area le medie imprese hanno una storia di più lunga data, hanno dimensioni un po' più grandi e una cultura gestionale più di tipo manageriale. Una diversità che si attenua, quasi a scomparire, quando si tratta di individuare le strategie perseguite e gli orizzonti di sviluppo cui far riferimento.

La scintilla che ha determinato questo risveglio con il sorgere delle medie imprese va ricercata nello shock della competizione globale. È questa che spinge le famiglie proprietarie e gli imprenditori ad assumere una vision diversa, ad affrontare i mercati con una strategia a largo raggio e con un orizzonte per lo meno di medio periodo. Internazionalizzazione e innovazione sono le direttrici lungo le quali queste aziende si muovono. Sbarco all'estero, attraverso accordi o joint-venture, con la costruzione di siti produttivi, con l'istituzione di filiali di vendita e con l'ampio ricorso a reti fiduciarie che oltrepassano i confini tradizionali. L'obiettivo è mantenere uno stretto rapporto con il cliente, realizzando produzioni e prodotti su misura, coniugando industria e artigianato. L'altra direttrice di marcia è l'innovazione, declinata in varie forme, dall'applicazione di nuove tecnologie alla ricerca di funzionalità e di qualità intrinseca del prodotto, corredate con l'estetica, fino all'attribuzione di significato ai prodotti attraverso la comunicazione e l'investimento in marchi. Il tutto supportato da un'organizzazione agile che crede negli uomini, che non ha timore di ricorrere alla delega e che tende a fare gruppo.

È un quadro, come si vede, di conferme. Di prova, tra l'altro, che l'inarrestabile declino della nostra manifattura non è avvenuto ma che, in prospettiva, richiede una necessaria evoluzione. Il contesto competitivo si sta facendo sempre più complicato, attraversato dall'elevata variabilità della domanda di beni e servizi nelle diverse parti nel mondo e colpito dalle turbolenze finanziarie.

È da questo gruppo di imprese che ci si attende un ulteriore sviluppo. Con coraggio, ricercando quella dimensione che è compatibile con il settore di appartenenza ed essendo consapevoli che occorre essere «grandi e non grossi» per avere la possibilità di giocare alla pari con i concorrenti. Quella dimensione adeguata che permette di usufruire di una finanza evoluta e di una squadra di manager di alto livello. Più d'una di queste medie aziende si sta incamminando lungo questa via.