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Il 25 e 26 novembre l’ateneo partecipa alla campagna delle Nazioni Unite “Orange the World” e organizza due appuntamenti dedicati a violenza economica e cultura patriarcale

La violenza contro le donne non è un’emergenza passeggera, ma un fenomeno strutturale: secondo i dati Istat, una donna su tre in Italia ha subito nel corso della vita una forma di violenza fisica o sessuale, e quasi una su due ha sperimentato violenza economica o psicologica. Numeri che raccontano una disuguaglianza ancora radicata, che oggi si manifesta anche in nuove forme — digitali, economiche, simboliche — e che richiede un impegno collettivo e continuo.

È in questa prospettiva che la Bocconi aderisce anche quest’anno alla campagna delle Nazioni Unite “Orange the World – UNiTE to End Violence Against Women”, promossa da UN Women e coordinata in Italia dal Comitato UN Women Italy. Il 25 novembre, gli edifici dell’ateneo si illumineranno di arancione, colore simbolo di un futuro libero dalla violenza e della speranza che la conoscenza contribuisca a costruirlo.

“Contrastare la violenza contro le donne – in tutte le sue forme, comprese quelle economiche e digitali – significa agire sulle radici culturali delle disuguaglianze di genere. L’università ha il dovere di formare coscienze oltre che competenze: la conoscenza è la base della libertà”, afferma Paola Profeta, prorettrice per la Diversità, Inclusione e Sostenibilità.

Due giornate di incontri e riflessione animeranno inoltre il campus, mettendo al centro la ricerca, la cultura e il confronto come strumenti di emancipazione.

Violenza economica: quando il controllo passa dal portafoglio

La sera del 25 novembre, alle 18.30 in Aula Magna Röntgen, la SDA Bocconi School of Management, in partnership con Pomellato, ospita l’evento “Il prezzo della libertà: come si manifesta la violenza economica contro le donne”.

La ricerca, curata da Paola Cillo, Chiara Piancatelli e Paola Profeta, analizza come la dipendenza economica possa trasformarsi in una forma di abuso, spesso invisibile ma pervasiva. Dopo i saluti di Stefano Caselli e Sabina Belli, CEO Pomellato, interverranno Manuela Ulivi (presidente CADMI) e l’attrice Chiara Francini, in un confronto che intreccia dati, testimonianze e narrazioni .

Patriarcato e mafia: due culture del dominio

Il 26 novembre, alle 18.15 in Aula Notari, la Scuola di Giurisprudenza Bocconi propone l’incontro “Mai più cosa vostra. Delle subculture patriarcale e mafiosa”, con Ilaria Ramoni, avvocata e consulente della Commissione parlamentare antimafia, e Fabio Roia, presidente del Tribunale di Milano.

L’incontro, introdotto da Paola Profeta e curato da Eleonora Montani e Graziella Romeo, metterà a confronto due sistemi di potere che si alimentano della stessa logica di controllo e possesso.

Un impegno che va oltre la ricorrenza

Illuminare il campus, produrre ricerca, aprire spazi di confronto: la Bocconi trasforma la giornata del 25 novembre in un’occasione per ribadire un principio semplice ma urgente. La violenza sulle donne non è un tema “di genere”, ma una questione che riguarda la qualità della democrazia, la libertà individuale e il progresso collettivo.