Contatti

Milano dice basta: le università unite contro la violenza sulle donne

, di Diane Orze
La Bocconi e altri sei atenei milanesi firmano il protocollo promosso dal Comune per prevenire e contrastare la violenza maschile sulle donne. Dalla sensibilizzazione degli studenti alle ricerche accademiche, l’impegno è costruire una cultura del rispetto che parta dai campus e contamini la società

Ogni tre giorni, in Italia, una donna viene uccisa da un uomo che spesso conosceva e di cui si fidava. Dietro questi numeri ci sono storie di vita spezzate, famiglie ferite, comunità che portano cicatrici profonde. La violenza maschile contro le donne non è un’emergenza sporadica, ma un fenomeno strutturale che interpella la società nel suo insieme. A Milano, la risposta è quella di costruire un’alleanza cittadina che unisca forze diverse, dalle istituzioni alla sanità, dalle associazioni al mondo della giustizia. Da oggi, a questo fronte comune si aggiungono anche le università.

La Bocconi insieme a Statale, Bicocca, Politecnico, Cattolica, Iulm e Humanitas hanno firmato il protocollo “Milano per la prevenzione e il contrasto alla violenza maschile contro le donne”, promosso dal Comune e già sottoscritto da oltre 40 enti. L’adesione degli atenei segna un passo cruciale: portare la lotta alla violenza dentro i luoghi della formazione, dove ogni giorno si costruiscono i cittadini e le cittadine di domani.

Gli impegni sono concreti: percorsi di sensibilizzazione rivolti a studenti e studentesse, apertura di sportelli di ascolto, attività di ricerca per mettere a disposizione dati e strumenti utili alle politiche pubbliche. Centrale anche il lavoro del Centro Interuniversitario Culture di Genere, che offrirà occasioni di confronto e progetti comuni.

“Il contrasto alla violenza contro le donne passa necessariamente attraverso l’educazione e il cambiamento culturale – afferma Paola Profeta, Prorettrice per la Diversity, Inclusion and Sustainability della Bocconi –. Le università hanno il compito di formare cittadini e cittadine consapevoli, capaci di riconoscere e respingere ogni forma di discriminazione e abuso. Con questa firma la Bocconi riafferma la sua responsabilità nel promuovere una cultura del rispetto che parta dalle aule e si diffonda nella società”.

Un impegno che non si limita al perimetro universitario, ma che vuole diventare parte di un ecosistema cittadino capace di reagire, prevenire e, soprattutto, trasformare. Perché fermare la violenza significa innanzitutto costruire un futuro diverso, fatto di relazioni libere e rispettose.