In banca per diventare verdi, ma non di rabbia
Il settore bancario si confronta da tempo con i temi della responsabilità sociale e della sostenibilità, attraverso la sottoscrizione di specifici impegni da parte di banche e istituti di credito e l'adozione di strumenti che, facendo leva sulla funzione di intermediari finanziari di questi soggetti, mirano alla generazione di valore sotto il profilo non solo economico, ma anche sociale e ambientale. Gli studi in questo campo enfatizzano il ruolo chiave che le banche possono svolgere nel promuovere l'adozione di comportamenti ambientali corretti da parte dei diversi stakeholder con cui interagiscono. In questo quadro, la ricerca dello Iefe Environmental Strategies by the banking Sector: Case Studies in the Italian context ha indagato i processi e le dinamiche con cui le banche oggi sviluppano le proprie strategie in campo ambientale, per identificare le condizioni che devono sussistere affinché tali strategie possano conseguire i loro obiettivi e dispiegare appieno la loro efficacia.
Il quadro emergente è stato approfondito attraverso la conduzione di casi studio focalizzati sulle esperienze di tre banche italiane, diverse per profilo e caratteristiche, ciascuna delle quali ha intrapreso un percorso mirato a ridurre i propri impatti ambientali indiretti. La Banca Popolare di Milano ha sviluppato un pacchetto finanziario innovativo, concepito allo scopo di premiare le imprese clienti (pmi in particolare) in grado di dimostrare il proprio impegno ambientale, anche attraverso forme di riconoscimento quali la certificazione Iso 14001 e la Registrazione Emas. Il Monte dei Paschi di Siena ha adottato un approccio cooperativo, focalizzato sul miglioramento delle prestazioni ambientali dei propri fornitori, ricercando il corretto equilibrio tra la necessità di acquistare beni e servizi di qualità a prezzi competitivi e quella di assicurare la sostenibilità ambientale dell'intero ciclo di vita delle forniture. UniCredit Group, infine, sta sviluppando un approccio avanzato per l'identificazione e la valutazione degli aspetti ambientali indiretti connessi alle emissioni di CO2 delle attività finanziate delle imprese clienti. Le evidenze emergenti dai casi di studio consentono di trarre alcune conclusioni preliminari sul ruolo delle strategie ambientali delle banche nel promuovere la sostenibilità. L'efficacia di queste strategie si fonda, anzitutto, sulla capacità e volontà delle banche di definire e sviluppare approcci e strumenti flessibili, tarati sulle specificità dei canale di business cui si rivolgono. L'adozione di sofisticati strumenti di valutazione del rischio ambientale, ad esempio, non è certamente uno strumento efficace per sensibilizzare le piccole e medie imprese clienti rispetto ai loro impatti ambientali. Le pmi sono sottoposte ad una serie di vincoli nell'accesso ai finanziamenti e una valutazione delle loro performance anche sotto il profilo ambientale viene percepita come un ulteriore onere, che si aggiunge alle già restrittive condizioni del credito. All'opposto, un pacchetto di condizioni appositamente concepito per favorire gli investimenti ambientali anche nelle realtà di piccole dimensioni può costituire un incentivo efficace per promuoverne la sostenibilità, nella misura in cui tali condizioni sono in grado di riconoscere e premiare le imprese concretamente impegnate sotto il profilo ambientale e di offrire, allo stesso tempo, vantaggi significativi rispetto ai prodotti "convenzionali" presenti sul mercato. Più in generale, nella prospettiva del business bancario, l'obiettivo di svolgere analisi sempre più accurate del rischio creditizio può accompagnarsi, in una prospettiva ambientale, a quello di comprendere in che modo e attraverso quali canali le politiche creditizie possono più efficacemente promuovere la sostenibilità delle imprese finanziate, ad esempio indirizzandosi verso attività a bassa emissione di carbonio.La concreta efficacia delle diverse strategie ambientali delle banche dipende poi dalla capacità che queste hanno di garantire il corretto equilibrio tra la fattibilità tecnico-finanziaria degli strumenti messi a punto, la loro competitività sui mercati e le loro ricadute positive sull'ambiente.