Andrea Rurale, forze nuove per rinnovare l'immagine del Fai
Il Fai, Fondo ambiente italiano, nasce a Milano nel 1975, lo stesso anno di Andrea Rurale, il docente di marketing dei beni culturali alla Bocconi, che da due anni ne è capodelegazione per il capoluogo lombardo. La sua missione è riposizionare il Fondo come più giovane e più movimentista di quanto venga considerato oggi.
Il primo contatto con il Fai risale a una quindicina d'anni fa, quando Rurale era il giovane assessore alla cultura del comune di Vimercate. "Dovevamo restaurare una villa storica", ricorda, "e mi sono messo in contatto con il Fai per capire come si muove il referente principale per l'Italia in fatto di recupero e conservazione dei beni culturali". In seguito si è iscritto e ha fatto il volontario, aprendo al pubblico, tra l'altro, la sede del Sole-24 Ore in via Monte Rosa in occasione di una Giornata Fai di primavera.
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"Il Fai è un ambito in cui ciascuno può mettere a frutto le proprie attitudini", afferma Rurale, "e io ho capito che il mio contributo poteva essere di tipo organizzativo. Vedevo grandi potenzialità nel Fondo e ritenevo che un po' di managerialità avrebbe aiutato a realizzarle". Da capodelegazione – e vicepresidente per la Lombardia - sta cercando di creare valore per la tessera Fai, legandola a numerose attività in esclusiva, sia di esplorazione del patrimonio culturale, sia di tipo convegnistico, con un'attenzione particolare ai giovani, che sono coinvolti in iniziative che consentono di ottenere la tessera a prezzi speciali. "Cerco di coinvolgerli anche come docente universitario, assegnando tesi che ruotano intorno al patrimonio culturale", dice, e spiega che alcuni laureati Cleacc e Acme hanno anche trovato lavoro al Fai.
Come capodelegazione, Rurale gestisce un gruppo di 22 delegati, ciascuno con una responsabilità particolare, e lavora nella sede di palazzina Appiani, presso l'Arena Civica. Milano pesa per circa un quinto degli oltre 90.000 iscritti al Fai. Se le attività principali sono la Giornata di primavera (che quest'anno ha visto aprire al pubblico anche il più recente degli edifici della Bocconi, quello di via Roentgen) e la FaiMarathon di ottobre ("l'unica maratona che si corre con gli occhi", perché si tratta di una camminata guidata alla scoperta delle bellezze della propria città), il programma degli eventi prevede decine di attività ogni anno, a Milano e fuori città. "Quest'anno, attraverso eventi ad hoc", spiega Rurale, "abbiamo anche raccolto fondi per apportare alcuen migliorie al carcere di S. Vittore".
"Le cose che cerco di comunicare sono soprattutto due", conclude Rurale: "che in un patrimonio artistico bello si vive tutti meglio e che il Fai non è solo alla portata di tutti, ma per tutti, perché tutti hanno la possibilità di fare, nel Fai, le cose che piacciono di più e per le quali hanno attitudini particolari".