Alice nel paese di Vitaminic
Fin da bambina Alice Repetto ha sempre amato esprimersi e comunicare, non solo con le parole. Non c'erano infatti recita scolastica o parrocchiale che non la vedessero protagonista. Poi, crescendo, l'amore per il teatro, prima, e per la musica, poi, le hanno fatto sognare una carriera artistica. Ma Alice è anche una ragazza pragmatica, capace di distinguere tra le passioni giovanili e la necessità di scegliere un percorso di studi che tenesse conto delle effettive esigenze del mercato del lavoro, di qui l'orientamento verso una carriera manageriale nel campo cinematografico.
"Le capacità dialettica e organizzativa mi consigliavano di puntare su ruoli manageriali", dice Repetto, "mentre la passione per l'arte mi incuriosiva sugli aspetti gestionali del settore. Per questo motivo, quando sono venuta a conoscenza che in Bocconi c'era un corso per la formazione di figure professionali destinate all'industria culturale, il Corso di laurea in economia per le arti, la cultura e la comunicazione (Cleacc), ho pensato di aver trovato la strada giusta per me".
Alice Repetto, 25 anni, di Alessandria, laureata a pieni voti, una delle 12 protagoniste di Domani anch'io. Storie di ordinario successo, il libro di Isabella Bossi Fedrigotti, edito da Egea, che narra la carriera di bocconiani di successo ma non ancora famosi, oggi lavora in Buongiorno Vitaminic, multinazionale attiva nel campo della tv digitale, dove è approdata dopo un'esperienza a Rai cinema, azienda nella quale aveva già svolto uno stage.
Proprio l'esperienza sul campo è per Alice un passo fondamentale nella formazione professionale di un giovane laureato, perché l'università, da sola, non basta. "L'università, anche un ambiente stimolante e competitivo come la Bocconi, ti insegna soprattutto a essere ricettiva nei confronti degli stimoli dell'azienda nella quale si lavora, ti apre la mente", riprende Alice che ricorda anche l'importanza delle attività extracurriculari svolte in Bocconi, con materie come letteratura, geopolitica, epistemologia, utili ad ampliare la propria base culturale, "ma è stato durante gli stage, in particolare quello svolto in Rai cinema, nell'ultimo anno di studi, che sono riuscita a valutare concretamente le mie inclinazioni".
Ma oltre a questo e alle nozioni specifiche del proprio percorso di studi, l'università fornisce un metodo di apprendimento che poi si rivela utile in ambito lavorativo, come per esempio l'attitudine a lavorare in team. "I progetti di gruppo, così ben visti dai professori, ti permettono di confrontarti con studenti ben preparati, stabilendo anche una sana competizione", ricorda Alice che confessa di intrattenere tuttora rapporti di amicizia con alcuni colleghi di università, "in particolare aiutano a stabilire buoni rapporti interpersonali".
Capacità, questa, fondamentale in azienda, dove soprattutto all'inizio ci si deve muovere in punta di piedi per non urtare la suscettibilità di nessuno anche se, suggerisce Alice, "in azienda bisogna lottare, sfoderare la propria grinta perché, se vogliamo convincere gli altri della bontà di un nostro progetto, dobbiamo prima di tutto crederci noi stessi".