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Università tra alleanza e sfida: a Milano il CoDAU 2025

, di Barbara Orlando
Dal 17 al 19 settembre Bocconi e Cattolica ospitano il convegno dei direttori generali delle università. Sul tavolo la “coopetizione” tra atenei, tra calo demografico, fine dei fondi PNRR e rapporto con le città

Milano diventa per tre giorni la capitale del dibattito sul futuro dell’università italiana. Dal 17 al 19 settembre l’Università Bocconi e l’Università Cattolica del Sacro Cuore ospiteranno il XXII Convegno CoDAU, che riunisce i direttori generali delle amministrazioni universitarie. Il tema scelto per l’edizione 2025 è “Atenei in coopetizione. Sfide e opportunità tra competizione e collaborazione”: una formula che sembra paradossale, ma che in realtà descrive la condizione necessaria perché il sistema accademico possa reggere a trasformazioni sempre più profonde.

Il principio di “coopetizione” è semplice e radicale al tempo stesso: università che competono tra loro nell’attrarre studenti, docenti e risorse devono imparare a collaborare in settori strategici come infrastrutture, ricerca, didattica e internazionalizzazione. La logica non è più quella del gioco a somma zero, ma di un’alleanza che permette di affrontare insieme sfide comuni, dalla riduzione delle immatricolazioni al termine degli investimenti straordinari legati al PNRR.

La prima giornata, mercoledì 17, si aprirà alla Bocconi con i saluti istituzionali, tra cui quello del rettore Francesco Billari, che da demografo si concentrerà sulle implicazioni del calo delle nascite sull’intero sistema universitario. 

Il programma proseguirà con due plenarie dedicate al governo e alle infrastrutture degli atenei, per poi aprirsi a sessioni tematiche su internazionalizzazione, attrattività delle risorse umane e formazione sanitaria. La chiusura, venerdì 19, tornerà in Bocconi con un focus sul ruolo della città universitaria come ecosistema di servizi e comunità, dove interverrà il presidente Andrea Sironi, chiamato a raccontare il modello milanese di integrazione tra campus e tessuto urbano. Nella stessa giornata, l’ultimo panel sarà moderato da Riccardo Taranto, consigliere delegato Bocconi, che guiderà la discussione sullo sport e affronterà insieme agli speaker le prospettive aperte dalle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 e il tema della dual career per gli studenti-atleti.

Il convegno, per la prima volta ospitato da due università non statali, vuole essere anche un laboratorio politico-culturale in cui gli atenei si misurano con un futuro che chiede rapidità, apertura e capacità di fare squadra. “Questo appuntamento non è solo un’agenda di discussioni tecniche, ma un banco di prova – osserva Taranto –. La coopetizione non è più una filosofia astratta: è una leva concreta per affrontare risorse più scarse, bisogni nuovi e un’Europa che chiede risultati. Va letta in una prospettiva nazionale e internazionale: la Bocconi lavora in questa direzione da molti anni e vuole fare da traino anche per le altre università. Collaborare senza perdere la nostra identità è l’unico modo per restare competitivi”.

Milano, con la doppia cornice della Bocconi e della Cattolica, si presenta così non soltanto come sede ospitante, ma come città-laboratorio di un’idea diversa di università: competitiva, internazionale, ma allo stesso tempo capace di allearsi per costruire un futuro comune.