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Una vernice per tremila persone

, di Andrea Celauro
Bocconi art gallery si presenta alla città: in tantissimi a curiosare tra le opere a fianco degli artisti. Ascoltando le note jazz di Intra e Rava

In oltre tremila ieri hanno curiosato tra le opere d'arte contemporanea esposte in Bocconi, hanno chiacchierato con gli artisti che le hanno realizzate e i galleristi che le hanno proposte, si sono gustati le ricche note jazz di Enrico Intra e Enrico Rava. Sono i tanti appassionati, chi di arte, chi di musica (chi di entrambe), che ieri sera hanno affollato le tre sedi dell'università per la presentazione di Bag, Bocconi art gallery, il progetto di promozione dell'arte contemporanea che è presente in Bocconi.

Con 69 opere di 33 artisti internazionali, in prestito da gallerie, collezionisti o dagli stessi artisti, l'università si è infatti legata a filo doppio al mondo dell'arte contemporanea. Un percorso all'insegna del fare cultura, che mostra il desiderio dell'università di andare oltre l'economia nel suo rapporto con la città e con le idee. E protagoniste di questo desiderio non sono state solo le opere, ieri sera, ma gli stessi artisti che le hanno pensate e plasmate. E così il pubblico ha avuto la possibilità, andando a zonzo per le enormi superfici di via Roentgen, nell'atrio di via Sarfatti e nei corridoi della Sda, oppure seguendo una delle 11 visite guidate (curate dall'Associazione interessi metropolitani) che hanno portato in tour oltre 500 persone, di sentire dell'Intervento ambientale dallo stesso Franco Mazzucchelli, di guardare Uguale-Contrario a fianco di Mauro Staccioli, o di leggere le frasi del Cantico insieme a Giuseppe Spagnulo. Con loro, anche Christiane Beer, Renata Boero, Sonia Costantini, Arthur Duff, Sergio Fermariello, Giorgio Griffa, Herbert Hamak. Ma qual è stata la reazione del pubblico? "Sono colpita in particolare dall'abbinamento tra questo spazio e le opere esposte", commenta una ragazza nel foyer di via Roentgen. "Trovo che la vastità di questi ambienti, il loro colore, si sposino molto bene con le caratteristiche delle opere concettuali". "Una iniziativa interessante da parte di questa università, che si immagina sempre e solo interessata allo studio dell'economia. Un vero e proprio vernissage, non me lo aspettavo". "Sono colpito dalla presenza di tanti giovani e giovanissimi", aggiunge Arthur Duff mentre si fa fotografare sotto il suo Fight-Flight. Terminate le visite, il pubblico si è spostato in aula magna per "American and italian jazz graffity", il concerto della Civica Jazz Band, con Rava alla tromba come special guest. Concerto che, organizzato in occasione dei 60 anni della Furcht Pianoforti, ha accompagnato 700 persone sulle note di Jersey Bounce, Roma nun fa la stupida stasera (nella reinterpretazione di Trovajoli) e Spider blues, tanto per citare qualcuno dei brani sui quali si sono scatenate la presenza scenica e il piano di Intra e le calde, dense, note di Rava.