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Un modello didattico innovativo per le lauree specialistiche

, di Silvia Torretta
Intervista a Giancarlo Forestieri, Prorettore alla didattica

Ad ottobre partiranno le 11 lauree specialistiche Bocconi. Quali sono a suo parere, i veri elementi distintivi di questi prodotti formativi, all'interno dell'offerta complessiva dell'Università?

Per l'Università Bocconi, le lauree specialistiche sono programmi di punta, caratterizzati dalla solidità del progetto formativo e dalla ricerca di una buona sintonia con le opportunità e gli orientamenti del mercato del lavoro, sia interno sia internazionale. Combinano quindi profondità nella formazione metodologica e grande attenzione ai profili applicativi, cioè il raccordo con la realtà e i problemi concreti.

Le lauree specialistiche si affiancano ai master, che però hanno finalità ed obiettivi formativi diversi: sono programmi molto più specifici, più orientati alla preparazione professionale, addirittura a una singola o a una ristretta famiglia di figure professionali all'interno del mondo del lavoro. Di conseguenza hanno anche una durata più breve, un modello didattico specifico e procedure di ammissione sono più aperte: possono infatti accedere ai master anche studenti che non abbiano lauree triennali "compatibili", come invece è richiesto per le lauree specialistiche.

Al momento, vediamo le lauree specialistiche come la parte più qualificante della nostra formazione graduate e ci aspettiamo che verso di esse si orienti una buona parte dei nostri laureati triennali e dei migliori laureati triennali da altre università o dall'estero. I master hanno un loro campo, una loro ragion d'essere, coerente con quella focalizzazione di cui parlavamo prima.

Qual è il valore aggiunto che può dare, ad uno studente proveniente da un'altra università, una laurea specialistica in Bocconi?

Come dicevamo la laurea specialistica è un programma di alta specializzazione metodologica e applicativa. Da questi due punti di vista la Bocconi può offrire molto. Da un lato, si avvale di un'ampia e articolata attività di ricerca, con punte qualitative di rilievo assoluto. Il fatto di avere questo background di ricerca ci rassicura sullo spessore e sulla innovazione dei contenuti formativi. Dall'altro lato, l'Università Bocconi, attraverso la Scuola di Direzione Aziendale, vanta un'esperienza molto lunga, ormai trentennale, nella formazione graduate, come dimostrano anche i ranking internazionali sugli MBA. Ne deriva una vasta esperienza di formazione graduate che può ora esser messa a disposizione anche nelle lauree specialistiche.

Date le finalità formative, anche la metodologia didattica avrà qualcosa di peculiare rispetto al triennio: quali sono, in generale, le attività previste?

Per quanto riguarda il modello didattico in senso ampio, la caratteristica di fondo è quella di dedicare una particolare attenzione alla didattica attiva e partecipativa. Vogliamo cioè fare in modo di sviluppare negli studenti capacità e atteggiamenti complementari alle conoscenze in senso stretto. Si tratta ad esempio delle capacità di problem-solving, di lavorare in gruppo, di preparare progetti e così via. Aspetti questi, che non hannoprogrammi formativi dedicati; tuttavia, se la didattica è organizzata e condotta in modo opportuno, lo studente è incentivato e responsabilizzato a sviluppare anche il suo 'saper fare' e il suo 'saper essere'.

In questa prospettiva, una parte dell'offerta didattica sarà impostata in modo coerente: ad esempio, la classe di 80/100 studenti del biennio potrà essere articolata in gruppi più piccoli le attività che prevedono un didattica attiva. Si vuole così sviluppare un processo d'aulapiù personalizzato e, alla fine, più efficace nell'apprendimento

Un altro esempio è quello della co-docenza. Prevediamo cioè diversi insegnamenti con la presenza contemporanea in aula di due docenti, per poter trattare uno stesso argomento da punti di vista diversi, ma complementari. Soprattutto nelle lauree della classe aziendale, sono frequenti i filoni di studio in cui si intrecciano diverse prospettive: manageriale, fiscale, giuridica, modellistica. Sono situazioni in cuiuna co-docenza arricchisce e rende più stimolante la trattazione degli argomenti ed evita, in parte, di ripetere lo stesso tema più volte in corsi diversi.

Terzo aspetto del modello didattico che vale la pena di sottolineare è la cosiddetta attività di tutoring. Stiamo programmando una serie di attività e modalità per cui gli studenti saranno assistiti e supportati da docenti-tutor che cureranno particolari fasi della loro preparazione, per esempio la discussione dei casi, la preparazione di progetti e così via.

Pensiamo insomma a un modello didattico che sia confrontabile con quello dei migliori programmi graduate delle università e delle scuole di management internazionali.