Uguaglianza di genere, dalle origini all'Italia di oggi
Le origini della diversità di genere, dai tempi dell'uso dell'aratro nei campi, alle problematiche della partecipazione femminile nella vita politica, pubblica e aziendale di oggi in Italia. Di tutto ciò si è discusso nell'incontro 'Gender equality' organizzato da Econpubblica Bocconi, Centro Dondena della Bocconi e Dipartimento di Analisi delle politiche e management pubblico in collaborazione con UniCredit & Universities Foundation.
L'incontro si è aperto con la keynote speech di Alberto Alesina, docente a Harvard e Tommaso Padoa-Schioppa Visiting Professor alla Bocconi, che ha preso spunto dal suo paper 'On the Origins of Gender Roles: Women and the Plough' che analizza le origini della diversità di genere dall'uso del cavallo e aratro e il suo impatto negativo sulla partecipazione femminile al lavoro. Alla speech è seguita la consegna del premio UWIN Best Paper Award 2012 promosso da UniCredit & Universities Foundation, presieduta da Franco Bruni della Bocconi, in collaborazione con UniCredit Women's International Network (UWIN), che mira a valorizzare studi sul tema di gender economics di giovani ricercatori. Paola Profeta della Bocconi, che ha moderato la prima sessione, ha fatto parte del board di giuria.
I vincitori di quest'anno sono Zoe Kuehn, Universidad Complutense de Madrid, e Eva Garcia-Moran, Università della Svizzera italiana, per il loro paper 'With Strings Attached: Grandparent-Provided Childcare, Fertility, and Female Labor Market Outcomes', e Marta Favara, University of Essex, per il suo paper 'The Cost of Acting "Girly". Gender Stereotypes and Educational Choices'.
Il convegno si è concluso con una tavola rotonda moderata da Barbara Stefanelli, vice direttore del Corriere della Sera.
"La presenza di donne ai vertici del settore bancario in Italia è particolarmente disarmante," ha raccontato Elena Gennari, di Banca d'Italia. "Il 60% delle banche non ha nessuna donna ai vertici e il 30% ne ha solo una. E poi le donne sono confinate spesso negli organi di controllo, quasi un secondo soffitto di vetro. In Banca d'Italia abbiamo notato che il nostro concorso attirava e premiava gli uomini e così abbiamo modificato il test, dato che avvantaggiava soprattutto la predisposizione al rischio del maschio."
Da sinistra, Elena Gennari, Elisabetta Magistretti, Barbara Stefanelli, Silvia Giannini e Paolo Fiorentino |
"In Unicredit abbiamo sicuramente forzato sulle quote rose e sul monitoraggio della presenza e avanzamento di carriera delle donne," ha spiegato Paolo Fiorentino, vice direttore generale UniCredit Group. "Ma bisogna soprattutto lavorare sull'aspetto culturale della questione, sui codici impliciti che favoriscono gli uomini e che mortificano la stima e motivazione delle donne. Intervenendo su aspetti come l'allocazione del tempo sul lavoro, evitando episodi come la riunione alle 19 di sera che discrimina le donne."
Elisabetta Magistretti ha poi raccontato della sua esperienza di consigliere indipendente in varie aziende mentre Silvia Giannini, vice sindaco di Bologna, ha parlato della partecipazione femminile nella politica italiana. "La scarsa partecipazione in questo ambito è ancora più complessa dato che fattori come l'avversione al rischio delle donne, il buttarsi nella mischia, sono ancora più accentuati. Ma soprattutto domina la determinazione dei maschi a tenersi il potere."