Se il lavoro diventa agile
C'è anche Il Diversity Management Lab di SDA Bocconi tra i partner della Giornata del lavoro agile lanciata dal Comune di Milano per il 6 febbraio 2014. L'iniziativa, per la quale oggi è stato siglato un protocollo presso il Comune, è un esperimento del nuovo Piano territoriale degli orari per promuovere un'organizzazione del lavoro che segua le trasformazioni della città.
Il lavoro agile non richiede una postazione fissa in ufficio; consente di lavorare ovunque, da casa, dal bar, dal parco, dalla palestra o da una postazione in co-working. È una modalità che soddisfa chi lavora e rende le imprese più competitive. Ridurre i tempi di spostamento per lavoratori e lavoratrici e ridurre la rigidità degli orari abbassa lo stress, aumenta i momenti da dedicare a se stessi e migliora la qualità del lavoro: sulla città ciò induce una potenziale riduzione dei momenti di congestione del traffico e delle sostanze inquinanti dovute ai mezzi di trasporto. Concretamente, durante la Giornata del lavoro agile a Milano e dintorni, aziende e pubbliche amministrazioni ampliano la possibilità di lavorare ovunque e ne misurano i vantaggi rispetto alla riduzione dell'inquinamento e al risparmio di tempo per le persone.
L'attività di partnership del Diversity Management Lab sul tema del lavoro agile si indirizzerà lungo due linee di intervento: la realizzazione di un convegno, nel quale saranno discussi alcuni dei risultati della ricerca realizzata dal Lab, "La flessibilità paga. Perché misurare i risultati e non il tempo", e il coinvolgimento attivo del proprio network di imprese nel dibattito sulla flessibilità nell'organizzazione della vita aziendale.
"C'è uno stereotipo da superare", spiegano Simona Cuomo e Adele Mapelli, coordinatrici del Lab. "Quello secondo cui il lavoratore flessibile sia meno produttivo. Al contrario, il lavoro agile, fatto di flessibilità di orari e di spazi fisici dove l'attività può aver luogo, è una modalità positiva di accompagnare la vita lavorativa della nuova popolazione organizzativa delle aziende". Il rito della timbratura impone "un confine netto tra vita e lavoro, ma nei fatti è ormai difficile separare sfera privata e altri impegni", aggiungono le docenti SDA Bocconi. "Mentre il lavoro sconfina nella vita privata, l'orario di lavoro è sempre misurato su una base rigidamente ancorata al luogo fisico dell'ufficio. Nella società della conoscenza, la proposta di forme di flessibilità temporali e spaziali costituisce una risposta necessaria a chi reclama un rapporto di lavoro basato non sulla presenza, ma sui risultati".