“Via Sarfatti 25” diventa padre. Di un libro
Il terzo occhio di Giovanni Iudica è da anni la più eccentrica delle rubriche di Via Sarfatti 25, il mensile dell'Università Bocconi. È eccentrica perché non si focalizza sulle tradizionali aree di competenza dell'Università (l'economia, il diritto, le scienze sociali), ma sulla cultura, soprattutto musicale.
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Nella gabbia dei 4.000 caratteri imposti dalle esigenze editoriali, il direttore della Scuola di giurisprudenza della Bocconi ripercorre gli incontri tra musicisti famosi (Mozart che tratta Beethoven con accondiscendenza, Schumann che si lascia conquistare dalla musica del giovane Brahms) o tra scrittori e musicisti (Goethe e Mendelssohn o il rapporto tra Chopin e la sua amante George Sand a Maiorca), racconta episodi della vita di Mozart, Bach e Liszt, ma si misura anche in divertissement a sfondo matematico o storico.
Il vincolo di lunghezza costringe Iudica a un'attentissima costruzione delle brevi storie, ma la possibilità di superarlo leggermente nella riproposizione che Iudica ne fa in Chopin a Palma di Maiorca e altre storie (La vita felice, 2009, 122 pagine, 12 euro) giova al respiro della narrazione. Iudica ha il dono della scrittura elegante e della curiosità erudita, che riescono sempre a tenersi alla larga dalla pedanteria, come ha già dimostrato nelle sue biografie di Carlo Gesualdo (Il principe dei musici, Sellerio), Alessandro Stradella (Orfeo Barocco, Sellerio), del pittore fiammingo Enguerrand Quarton (Il pittore e la pulzella, Guanda) e nella recente storia romanzata della sua famiglia negli ultimi due secoli (La valle del vecchio, Sellerio).