Quello della rete e' vero pluralismo?
Internet è la patria dei contenuti generati dagli utenti, dei commenti, della diffusione rapida e apparentemente senza limitazioni delle opinioni. Il web è una piattaforma che non patisce la scarsezza di risorse per la manifestazione del pensiero che patiscono altri mezzi di comunicazione, come la televisione, dove i canali possono nascere solo in base a precise regole. Ciò nonostante, vi possono essere problemi di pluralismo informativo anche sulla Rete? È la questione della quale si dibatterà il 28 ottobre in Bocconi (aula N06, ore 14,30) nel corso del convegno "Il pluralismo all'epoca di internet", organizzato dal Centro Ask (Art, science and knowledge) della Bocconi. Al convegno parteciperà, tra gli altri, Piergaetano Marchetti, docente Bocconi e presidente della Fondazione Corriere della Sera.
"Riguardo alla rete, il problema non è la scarsezza delle risorse, bensì l'accesso a queste ultime. In questo caso, a causa ad esempio del digital divide, si può configurare un problema di pluralismo", spiega Oreste Pollicino, professore associato di diritto pubblico comparato ed esperto di diritto dell'informazione. "Inoltre, ci si può domandare se le norme stabilite nel 2004 dalla legge Gasparri, che riguardavano la creazione del Sic, il sistema integrato della comunicazione, debbano valere anche per la rete o se, invece, per il web non debbano essere create nuove regole".