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Quando l'impensabile diventa possibile

, di Tomaso Eridani
Al via 'Unthinkables', la Continuous Learning Alumni Conference incentrata su come affrontare l'imprevedibile nell'economia e nella società, con le testimonianze di Elkann, Caio e Guerra

In tempi di crisi e incertezza come quelli degli ultimi anni è fondamentale sapere affrontare e anticipare gli eventi imprevedibili e impensabili e su questo tema si è concentrata la CLAC, la Continuous Learning Alumni Conference 2010, intitolata appunto'Unthinkables', l'incontro di due giornate di networking e aggiornamento organizzata da Bocconi Alumni Association, Università Bocconi e SDA Bocconi.

"Abbiamo voluto quest'incontro come espressione di forza della nostra nuova associazione nata dalla fusione delle tre precedenti associazioni," ha esordito Pietro Guindani, presidente Bocconi Alumni Association e Vodafone, davanti a circa 400 alumni presenti nell'aula magna dell'edificio Grafton. "La mission di questa conference è 'learn, network and enjoy' e se alla fine di sabato abbiamo capito meglio il contesto in cui viviamo e ci siamo anche divertiti avremo raggiunto l'obiettivo."

"L'associazione ha un programma molto ambizioso e questa è la prima grande manifestazione visibile con un taglio innovativo e impegnativo," ha spiegato Mario Monti, presidente della Bocconi.

Sul palco è poi salito il primo guest speaker, John Elkann, presidente Fiat Group, che ha raccontato, con alle spalle lo scorrere delle foto della sua vita, le molte tappe 'unthinkable' della sua vita, dalla scelta di studiare ingegneria invece di economia all'ingresso nel CdA di Fiat a soli 21 anni, dalla forza che la famiglia ha tratto dal funerale di Gianni Agnelli per uscire dalla crisi alla crisi finanziaria globale del 2008, fino alla presidenza Fiat ottenuta a 34 anni. "Concludo," ha detto Elkan, " citando quello che ho sentito dire recentemente da Hank Poulsen: 'Non ho mai creduto nelle previsioni perché il futuro è imprevedibile. Quello che conta è la reattività degli individui davanti agli eventi imprevisti e sconosciuti'."

"L'idea di questo evento è di raccogliere spunti, non risposte immediate, per capire le dinamiche che stiamo vivendo nelle aziende e nella società," ha spiegato Alberto Grando, dean della SDA Bocconi. "La comunità Bocconi ha il compito di aiutare le aziende, i colleghi e le istituzioni ad uscire da questo momento difficile, assumendosi una responsabilità di servizio alla società ed impegnandosi come gruppo coeso."

La prima sessione, 'Shifts – le moderne rivoluzioni economiche', è stata aperta da Tito Boeri, docente Bocconi, che ha illustrato i confini in movimento nell'economia globale. "Con fenomeni nuovi come la crescita economica non sincronizzata e la crescita nelle disuguaglianze nei redditi tra individui. Cambiamenti trainati dalle nuove tecnologie dell'informazione."

Secondo Francesco Caio, vice presidente Nomura International, l'impensabile è emerso soprattutto dalle opportunità offerte dalle tecnologie. "Oggi la digitalizzazione è uscita dal semplice pc ed è entrata nella quotidianità, nelle lavagne delle scuole e nella telemedicina. Un mondo impensabile diventa così continuamente possibile e la possibilità di pensare a un mondo nuovo con le tecnologie disponibili crea grande valore e opportunità per le aziende."

"Bisogna vivere il momento attuale come un periodo di riadattamento," ha spiegato Andrea Guerra, a.d. Luxottica. "Per le aziende italiane la crescita è diventata più selettiva e complicata. Bisogna dunque guardare più attentamente al lungo periodo e al passaggio generazionale e attuare uno shift culturale, uscendo dalla nostra zona di conforto europea e aprendosi di più ai nuovi paesi."

La seconda sessione, 'Waves – la forma del cambiamento nelle relazioni', è stata aperta Enrico Valdani, docente Bocconi. "Il nostro sguardo è troppo fisso sul traguardo e su chi sta davanti e siamo impreparati a vedere l''unthinkable' che è più periferico. Lo sguardo va allenato invece a cogliere l'imprevedibile. Siamo stati invece travolti da tre onde imprevedibili: l'avvento dell''open leadership' e l'impatto delle tecnologie sociali, l'ingresso nell'era delle aspettative decrescenti e il declino della deferenza verso le istituzioni."

"Per l'azienda la vera tecnologia è la creatività. Bisogna fare cose impensabili e sorprendere il cliente, creando una cultura dell'innovazione nelle aziende," ha raccontato Nerio Alessandri, presidente Technogym."Con la crisi si è creata una forte discontinuità con il passato e dunque il futuro è più interessante. La crisi non deve infatti essere un alibi per non fare cambiamenti."

"La tecnologia infatti deve essere il driver dell'innovazione, a servizio della creatività," ha sottolineato Enzo Biagini, a.d. Apple Italia. "E intanto siamo passati da un mercato di massa ad una massa di mercato con il ritorno dell'importanza delle comunità. Oggi il cliente è più preparato, informato e attivo e va coinvolto nella co-creazione di nuovi prodotti."

"I valori culturali dell'azienda sono alla base dell'innovazione," ha spiegato Beatrice Trussardi, presidente e a.d. Gruppo Trussardi, concludendo i lavori della mattinata. "Per esempio, i social media sono una vera opportunità ma anche un rischio perché nei forum e nei blog si è aperti alle critiche. Bisogna perciò approcciarli in modo autentico e sincero, un approccio che deve essere alla base dei valori aziendali, come la responsabilità sociale."