Quando la regolamentazione e' preferita alla tassazione
Da quando le economie più importanti del mondo sono state colpite dalla recente crisi finanziaria e il rischio sistemico è emerso come una minaccia, la politica di regolamentazione e tassazione delle attività finanziarie per limitare il rischio sistemico sono state al centro delle discussioni politiche e dei dibattiti accademici. Donato Masciandaro (Dipartimento di Economia) e Francesco Passarelli (Università di Teramo), in Financial Systemic Risk: Taxation or Regulation? (Journal of Banking and Finance, Vol. 37, Issue 2, February 2013, Pages 587-596, doi: 10.1016/j.jbankfin.2012.09.020), contribuiscono a questo dibattito da un punto di vista politico-economico. I due autori modellano il rischio sistemico come un problema di inquinamento, in base al quale il free-riding crea rischio in eccesso e mostrano che la tassazione delle transazioni finanziarie riceve scarso sostegno dalla maggioranza dei proprietari di portafogli di piccole dimensioni. Tuttavia, la stessa maggioranza può strategicamente optare per la regolamentazione finanziaria per spostare una maggiore porzione del costo di riduzione del rischio sistemico sulla minoranza.
Partendo dalla constatazione che la regolamentazione finanziaria è di solito preferita alla tassazione nonostante la loro equivalenza teorica, gli autori forniscono un meccanismo all'interno di un problema di inquinamento generale per chiarire questo puzzle. Gli autori modellano infatti il rischio deiproprietari di portafoglio come un problema di produzione di inquinamento. In questa economia abbiamo una maggioranza di proprietari di portafoglio con basso rischio di inquinamento e una minoranza di proprietari di portafoglio ad alto rischio di inquinamento. La regolamentazione ha un impatto più che proporzionale sugli strumenti tossici in quanto i portafogli ad alto rischio soffrono un maggiore impatto dalla regolamentazione.Invece, l'imposizione fiscale ha un impatto sia sui portafogli ad alto rischio che su quelli a basso rischio. Di conseguenza, la maggioranza dei portafogli a basso rischio ha un incentivo a preferire la regolamentazione finanziaria in quanto così si sposta la maggior parte degli oneri di riduzione delle esternalità sui portafogli ad alto rischio.
Il modello prevede che l'esistenza di una mediana a rischiosità superiore alla media porti a un livello di regolamentazione restrittiva. Questo avviene poiché, con la regolamentazione, l'esternalità derivante da una riduzione del rischio colpisce in gran parte i produttori di alto rischio invece dei produttori di basso rischio, mentre con una tassa anche i produttori di basso rischio dovrebbero pagare i costi.
Il modello ha, di fatto, implicazioni reali. Le società democratiche di oggi, popolate da proprietari di portafoglio a basso rischio, hanno una maggiore probabilità di optare per la regolamentazione invece della tassazione. Pertanto, questo articolo spiega brillantemente perché osserviamo lo sviluppo della regolamentazione finanziaria piuttosto che l'introduzione di tasse sulle operazioni finanziarie in molti dei paesi colpiti dalla recente crisi finanziaria.