Il ragionamento dinamico espande le possibilità per la politica e la società
Immaginate di provare a progettare una serie di regole che portino sempre a risultati positivi, che si tratti di gestire aste per risorse pubbliche, assegnare finanziamenti alla ricerca o decidere progetti di grande importanza sociale. Sembra una sfida semplice, ma gli economisti sanno da tempo che non lo è affatto. Le persone detengono informazioni private, cercano di immaginare ciò che gli altri sanno e reagiscono in modi complessi. Progettare regole che funzionino in modo affidabile in questo contesto, in ogni scenario, indipendentemente da ciò che le persone credono l'una dell'altra, è stato sempre considerato estremamente difficile.
Secondo un nuovo studio di Pierpaolo Battigalli (Dipartimento di Scienze delle Decisioni Bocconi e IGIER) ed Emiliano Catonini (NYU Shanghai), di prossima pubblicazione su Econometrica, questa visione pessimistica è errata. Con il giusto tipo di interazione e ragionamento, è possibile ottenere risultati molto migliori di quanto si pensasse in precedenza.
L'incertezza rende fragili le regole
Gli economisti usano il termine meccanismo per qualsiasi regola o procedura che descrive il modo in cui le persone possono interagire: pensiamo alle aste, ai sistemi di voto, ai protocolli di contrattazione. Per molti anni, i ricercatori si sono chiesti se fosse possibile progettare meccanismi che funzionassero in modo robusto, anche quando le credenze degli agenti gli uni sugli altri variano.
La teoria tradizionale sostiene che solo un insieme molto ristretto di regole soddisfa questo standard. La maggior parte dei meccanismi fallisce non appena le persone iniziano a immaginare scenari diversi, a formarsi convinzioni alternative o a fare ipotesi imprevedibili su ciò che gli altri sanno. Questa fragilità ha rappresentato un ostacolo significativo per la progettazione di politiche nel mondo reale.
Comprendere le interazioni
Il lavoro di Battigalli e Catonini dimostra che il problema non è irrisolvibile, ma è stato semplicemente affrontato con strumenti sbagliati.
Invece di regole statiche con interazione una tantum, questa ricerca si concentra sui meccanismi dinamici: interazioni passo-passo in cui le persone osservano le mosse degli altri e adeguano le loro credenze di conseguenza. Qui entra in gioco una potente forma di ragionamento strategico: l'induzione in avanti.
L'induzione in avanti è un modo di ragionare in situazioni strategiche in cui le persone interpretano le azioni degli altri supponendo che siano intenzionali e razionali, anche quando tali azioni sembrano inizialmente inattese. In altre parole, i “giocatori” si mettono nei panni altrui all’inizio del gioco guardano avanti dall’altrui punto di vista, e utilizzano questo ragionamento per reinterpretare le scelte precedenti in modo più chiaro e sensato e immaginare come potrebbe svolgersi il resto dell'interazione. Si tratta di un modo di pensare sofisticato, più vicino al modo in cui le persone ragionano nella realtà durante le interazioni.
Un ragionamento più intelligente crea stabilità
Battigalli e Catonini dimostrano un risultato che per lungo tempo è sembrato irraggiungibile: quando le persone utilizzano il ragionamento per induzione in avanti in situazioni dinamiche, l'insieme dei risultati plausibili si comporta in modo prevedibile e rimane stabile anche se le convinzioni variano.
In termini tecnici, questi risultati sono monotoni rispetto all'incertezza. In parole povere: se un meccanismo funziona in uno scenario di credenze reciproche, continuerà a funzionare in tutti i possibili scenari. Monotonicità significa che quando si restringe la gamma di credenze prese in considerazione, l'insieme dei risultati ragionevoli può solo rimanere lo stesso o diventare più piccolo, non più grande. Ciò significa che le previsioni diventano più precise (o rimangono invariate) man mano che si apprende di più, ma non si espandono o cambiano in modo imprevisto.
Ciò significa che il meccanismo soddisfa la definizione di robustezza, poiché un meccanismo è “robusto” se funziona in modo affidabile in tutti i modi possibili in cui le persone potrebbero immaginare, indovinare o speculare sulle informazioni private degli altri.
Scelte sociali più ambiziose e affidabili
Lo studio dimostra che molte buone regole in termini di risultati sociali, precedentemente ritenute inattuabili, diventano effettivamente realizzabili quando si consente l'interazione nel tempo e si ipotizza un ragionamento strategico intelligente.
Ciò ha importanti implicazioni:
- I mercati e le aste possono essere progettati per allocare i beni in modo più equo ed efficiente.
- Il processo decisionale pubblico può basarsi su meccanismi che rimangono validi anche quando le convinzioni delle persone differiscono.
- Gli strumenti di azione politica possono essere costruiti con maggiore margine di confidenza nella loro tenuta in un mondo reale imprevedibile.
In breve, la ricerca amplia ciò che la società può realizzare in modo affidabile, almeno in teoria, a condizione che le istituzioni utilizzino le informazioni in modo efficiente.
Il contributo di Battigalli e Catonini continua una lunga tradizione nella teoria dei giochi: creare i presupposti di istituzioni migliori basate su una comprensione più profonda del ragionamento umano. Ma spinge anche questa tradizione in avanti, dimostrando che robustezza e sofisticatezza possono andare di pari passo.