Quando il lavoro uccide
Un'ondata di suicidi, quella emersa circa due anni fa tra i dipendenti di France Télécom, che sconvolse l'opinione pubblica mondiale e che fu attribuita dai sociologi del lavoro all'ansia per l'incertezza causata da dinamiche lavorative in continuo movimento, con il venir meno di quella sicurezza che l'appartenenza a un'azienda aveva fin lì rappresentato, soprattutto tra i lavoratori delle generazioni di mezzo. Da una di queste storie prende spunto il lavoro teatrale di Matilde Facheris Lavorare... stanca, un monologo in programma, su iniziativa della Cisl Università Bocconi, mercoledì 2 novembre alle 20,45 nell'aula magna di via Gobbi, in cui l'attrice, accompagnata dalla musica dal vivo di Massimo Betti alla chitarra e Stefano Fascioli al contrabbasso, interpreta tre personaggi e conduce una riflessione sulla precarietà dei sentimenti, del lavoro e della vita di oggi.
"E' la prima volta che il sindacato lancia una simile iniziativa", dice Giovanni Rindone, rappresentante Cisl Bocconi, "e lo fa perché l'opera, prendendo spunto da fatti reali, parla di un tema purtroppo drammaticamente attuale".La stessa Facheris, attrice e cantante diplomata nel 1999 alla Scuola d'Arte Drammatica Paolo Grassi, continua Rindone, "è oggi una vera precaria dello spettacolo". Lavorare... stanca, in co-produzione con la Cooperativa sociale onlus e.s.t.i.a., ha vinto il I Premio al Festival Anteprima 89 – Edizione 2011.L'ingresso allo spettacolo è libero fino a esaurimento posti.