Perche' il sogno europeo non e' finito
Il sogno europeo non è finito ma, a 60 anni dalla firma dei Trattati di Roma, attraversa un momento inequivocabilmente difficile. I più colpiti dalla crisi di identità e di valori che sta attraversando l'Europa sono i giovani, la generazione cosmopolita, cresciuta senza frontiere, abituata agli scambi all'estero e poliglotta. Si rivolge principalmente a loro l'iniziativa Europeans, realizzata da Università Bocconi e Fondazione Achille e Giulia Boroli: tre incontri l'anno (un seminario tematico, uno scientifico e una conferenza finale) per sensibilizzare i giovani sui temi più delicati dell'Unione europea, rafforzare il dibattito universitario e divulgarne il contenuto al grande pubblico.
Questa edizione vede la pubblicazione di un volume, The State of Europeans, edito da Egea e disponibile gratuitamente online dall'8 maggio, che offre una fotografia aggiornata delle principali politiche europee e degli strumenti per la loro attuazione. Curato da Lorenzo Cuocolo (Università di Genova e Bocconi) e con una prefazione di Mario Monti intitolata L'Europa fragile, il libro contiene contributi di quattro giovani studiosi della Bocconi (Marco Bassini, Francesco Gallarati, Valerio Lubello e Luigi Testa), che fanno il punto su riforma delle istituzioni, mercato unico, unione monetaria, politiche sociali, politica estera e difesa, immigrazione, trasporti, ambiente, energia, tutela dei consumatori, politiche giovanili e digitale.
Ogni anno viene anche premiata la tesi di un neolaureato o un lavoro di ricerca originale di uno studente, legato all'Unione europea. Il premio sarà consegnato l'8 maggio, nel corso della conferenza annuale di Europeans, Il sogno europeo non è finito, dalla vicepresidente della Fondazione, Marcella Balestrini Boroli.
Keynote speaker dell'incontro è Enrico Letta, dean della Paris School of International Affairs di Sciences Po. Partecipano anche il rettore della Bocconi, Gianmario Verona, il presidente Mario Monti, il consigliere delegato Bruno Pavesi e il curatore scientifico del progetto Europeans, Lorenzo Cuocolo.