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Nasce Clos 1,81, club prive' degli amanti del buon vino

, di Laura Fumagalli
Con la sua seconda start-up, Guido vi invita a degustare le eccellenze made in Italy

"Clos 1,81 è una community esclusiva che riunisce le persone con la passione per ottimi vini. Richiedi di entrare e preparati a un'esperienza sensoriale unica", si legge nella home page della start-up appena lanciata da Guido Oselladore. Curioso come benvenuto di un sito di e-commerce di vino, soprattutto perché, di questi tempi, più che aspirare a una clientela esclusiva, i commercianti puntano a massimizzare le vendite (e come dargli torto?). Ma per Clos, dal francese "chiuso", come una pregiata tipologia di vigneto, non si tratta di fare gli schizzinosi. Il processo di selezione degli utenti va di pari passo con quello di scrematura dei fornitori: bottiglie di qualità per veri amanti del vino.

Guido Oselladore, fondatore di Clos 1,81

Padovano di Camposampietro, classe 1981, Guido si è laureato in economia aziendale in Bocconi e ha esordito nel campo della consulenza finanziaria per alcune multinazionali. Poi, il desiderio di mettersi alla prova come imprenditore in un momento in cui il settore dell'e-commerce prometteva grandi ritorni: nel 2009, insieme a un compagno di università, Guido fonda Cupuppo.it, sito di couponing a tutt'oggi attivo e in costante crescita, e nel novembre 2012 fa partire la versione beta di Clos 1,81. A marzo 2013 il lancio ufficiale, con un investimento iniziale di 30.000€ e uno staff di 8 persone.

"Certo", ammette Guido, "in questa fase di rodaggio accettiamo la maggior parte degli utenti che ogni giorno richiedono l'accesso". Ma a breve la selezione verrà effettuata sulla base di un questionario che gli utenti dovranno compilare al momento della richiesta, per garantire che la loro comune passione per il buon vino porti alla comunità di Clos un valore aggiunto. E, raccolti i primi 'adepti', il processo di creazione della community si alimenta da sé: ogni nuovo iscritto ha a disposizione cinque inviti, "anche in vista di una serie di funzionalità social che implementeremo in futuro", dice Guido.

Fornitori di qualità e clientela selezionata, dunque, sono i due pilastri complementari sui quali si basa Clos. Oltre alla dedizione e alla competenza dello staff, naturalmente: enologi e sommelier che assaggiano e testano una per una tutte le etichette ricevute dagli aspiranti fornitori. Non essendo un distributore fisico, Clos non deve affrontare i problemi del trasporto e della conservazione dei prodotti: tutti i vini partono dalla cantina del produttore e vengono consegnati direttamente all'utente in tre giorni lavorativi. Nella mente del suo fondatore, Clos è molto più di un sito di vendita di vini: è un 'mediatore culturale' tra produttori e consumatori, una finestra spalancata sul panorama enogastronomico italiano. "La nostra idea", spiega Guido, "è quella di creare una comunità di riferimento per gli amanti del buon vino e della buona cucina italiana, un sito nel quale l'utente possa documentarsi su specialità enogastronomiche che non si trovano al supermercato sotto casa e scoprire luoghi incantevoli in cui soggiornare per un weekend fuori porta".

"Per ora i risultati ci incoraggiano", prosegue il fondatore di Clos, "ma il canale dell'e-commerce per il settore del vino è molto delicato, tanto è vero che ad oggi in Italia e in Europa non esiste ancora un leader di mercato". "Il nostro obbiettivo", conclude, "è colmare questo gap e fare di Clos 1,81 la piattaforma che certifica la qualità del produttore in modo che i nostri utenti possano acquistare ad occhi chiusi qualsiasi prodotto o servizio consigliato sul sito". Il traguardo è ambizioso, ma lo staff di Clos ha individuato nella passione, nella competenza e nella tecnologia gli ingredienti necessari per iniziare a farsi conoscere.