
Marco Onado, una voce libera nella finanza
Marco Onado, scomparso ieri notte all’età di 84 anni, è stato una delle voci più autorevoli e ascoltate in Italia sui temi della regolamentazione finanziaria e bancaria. Professore, editorialista, membro di autorità pubbliche e consigli di amministrazione, ha saputo coniugare il rigore dell’economista con l’impegno civile e la chiarezza del divulgatore. È per questo che, anche al di fuori dell’ambito accademico, il suo pensiero ha avuto un impatto profondo e duraturo nel dibattito pubblico italiano. Le esequie si terranno giovedì 3 luglio, alle ore 11, presso la chiesa di San Marco (Brera) a Milano
In Bocconi – dove si era laureato nel 1965 e dove fino al 1969 è stato assistente della cattedra di Tecnica bancaria - Marco Onado è stato senior professor dal 2001 al 2022 nei corsi di economia e diritto dei mercati e degli intermediari finanziari. In precedenza, è stato professore ordinario di Economia degli intermediari finanziari dal 1972 al 2001 presso le Università di Modena e Bologna e Visiting Professor presso l'University College of North Wales e la Brown University.
Tra i suoi incarichi istituzionali più rilevanti, va ricordata la nomina a commissario Consob dall'ottobre 1993 all'ottobre 1998 (è stato membro di numerose commissioni governative, tra cui la Commissione Draghi per la preparazione del Testo Unico della legge italiana sui titoli). È stato membro del Comitato Scientifico di Prometeia (Associazione per la ricerca econometrica, Bologna) e dei comitati direttivi delle riviste Banca Impresa e Società e Mercato Concorrenza Regole.
Onado è stato per anni editorialista del Sole 24 Ore e de Il Fatto quotidiano, con interventi sempre puntuali, liberi e chiari, spesso critici nei confronti delle debolezze strutturali del sistema finanziario italiano, ma sempre animati da uno spirito costruttivo. È stato membro del comitato editoriale de lavoce.info e collaboratore di voxeu.org. Inoltre, è stato amministratore fiduciario della Fondazione IFRS, a Londra.