Le citta' dei festival. E le loro tribu'
Il propagarsi di festival in Italia e all'estero è fenomeno evidente ma di difficile quantificazione. Tale difficoltà deriva dalla varietà delle manifestazioni. Se infatti i festival tradizionalmente intesi rappresentano un insieme di eventi artistici o culturali che periodicamente si svolgono in una città o in un territorio, in un determinato periodo dell'anno e in un numero di giorni ristretto, a oggi durante le manifestazioni festivaliere si annoverano eventi di vario tipo, spesso poco riconducibili al settore artistico e culturale. Proprio per questa ragione è difficile sviluppare un'ermeneutica dei festival, ma solo tracciarne un profilo che evidenzia la particolarità di questo tipo di manifestazioni all'interno dell'offerta culturale di una città.
In particolare le maggiori differenze si evidenziano relativamente a tre fattori fondamentali: la tipologia di frequentatori di festival, le principali criticità gestionali che accompagnano la creazione e l'organizzazione di un festival e infine i risultati attesi da questo tipo di manifestazioni sia da parte degli organizzatori che degli stakeholder che partecipano dell'evento.
Rispetto al primo punto occorre osservare l'estrema particolarità delle tribù che animano i festival. Infatti secondo uno degli studi più recenti sui festival in Europa, lo European Festival Market Report 2014, il frequentatore tipico di un festival è giovane (con un'età media di 26 anni), non particolarmente ricco (12.300 euro all'anno), single (almeno per il 40% dei casi), in cerca di un'occasione di fuga dalla vita quotidiana e di divertimento e svago (soprattutto con gli amici). I frequentatori dei festival tipicamente spendono il 40% in più di quello che spendono prima di partecipare agli eventi di un festival, spesso acquistando il merchandising legato al festival o ai suoi eventi (circa il 30% del campione di frequentatori festivalieri dichiara di farlo). Contrariamente a quanto si possa pensare, solo il 27% dei festivalieri non ricorda alcuno sponsor fra quelli presenti agli eventi e si avvale sempre più spesso di smartphone e piattaforme social media come Facebook (92,5%) e Instagram (48,7%) per comunicare durante gli eventi del festival e raccogliere informazioni sul festival stesso. In estrema sintesi la fotografia del festivaliero tipo appena delineata si distanzia prepotentemente da quella del tipico visitatore di una mostra d'arte o uno spettacolo dal vivo non solo per età ma anche per motivazioni alla partecipazione a una serie di eventi culturali. I festival, in altre parole, rappresentano una modalità di offerta culturale idonea per avvicinare nuovi segmenti di pubblico alla cultura nonché rendere accessibili forme d'arte spesso lontane dai gusti della maggior parte della popolazione.
Se particolare è il tipo di pubblico dei festival rispetto al tradizionale pubblico frequentatore di musei e teatri, ulteriormente significativa è la differenza nella gestione di questo particolare tipo di manifestazioni rispetto ad altre istituzioni culturali.
La prima macroscopica particolarità è rappresentata dalla panoplia di eventi che un festival tipicamente propone: non solo spettacoli o concerti, ma anche presentazioni di libri, conferenze, dibattiti, workshop per bambini e adulti, proiezioni cinematografiche, incontri con artisti. Il prodotto festival infatti nasce attorno ad un tema (si pensi per esempio al Festival della mente, Festival della crescita, Festival della letteratura) che ne costituisce il denominatore comune per poi svilupparsi in numerose variazioni e declinazioni puntuali che si ripetono, differenziandosi ogni anno. Funzionale a tale struttura è dunque la capacità degli organizzatori di un festival di individuare non solo quel tema o quel denominatore comune agli eventi capace di resistere alle mode del tempo e di attrarre ogni anno folle di visitatori, ma anche la maestria di sviluppare uno storytelling sul tema che sia differente ogni anno.
Una seconda criticità gestionale è rappresentata dalla dinamicità della struttura organizzativa e varietà nella composizione del personale. Si osserva infatti come tutti i festival abbiano una struttura pulsante che si espande e si differenza gradualmente all'avvicinarsi della manifestazione per poi contrarsi immediatamente quando il festival finisce. Oltre alle difficoltà relative alla gestione di personale retribuito e personale volontario (che tipicamente viene impiegato dal festival durante la manifestazione) questa particolare struttura a fisarmonica rende critiche e sfidanti alcune delle fasi nel ciclo di gestione del personale come per esempio le fasi di reclutamento e di sviluppo dello staff (che tendenzialmente cambia di anno in anno).
Si accennava in precedenza a un ultimo fattore di differenziazione dei festival rispetto ad altre tipologie di offerta culturale e di intrattenimento: i risultati attesi da questo tipo di manifestazioni. In questo caso l'ordine di priorità delle aspettative dei diversi stakeholder (in primis le amministrazioni pubbliche locali) si inverte rispetto alle tradizionali finalità assegnate a iniziative culturali e artistiche. Probabilmente anche in ragione del loro carattere apparentemente effimero, infatti, la capacità dei festival di migliorare l'attrattività turistica di un territorio e il contributo dei festival allo sviluppo economico locale assumono una particolare importanza superando la considerazione di impatti altrettanto importanti come quelli culturali, sociali, ambientali o addirittura politici.
In questa prospettiva anche la scelta del periodo in cui organizzare un festival viene spesso effettuata per rendere attrattivo e revitalizzare un territorio o una città in periodi di bassa affluenza turistica.
Se questa funzione anti-ciclica dei festival non può essere sottovalutata occorre tuttavia sottolineare come anche dal punto di vista artistico e culturale questo tipo di manifestazioni, in molti casi, rappresentino un antidoto di quello che uno dei maggiori studiosi di economia dei festival, Bruno Frey, chiama ossificazione artistica delle istituzioni tradizionali e permanenti. Paragonati a quest'ultimo tipo di istituzioni, infatti, la flessibilità nella programmazione degli eventi del festival permette maggiori opportunità di sperimentazione offrendo un palcoscenico e un possibile spazio di opportunità ad artisti meno noti o produzioni artistiche e culturali più innovative.
Le esperienze di Orizzonti festival a Chiusi o mare culturale a Milano rappresentano esempi illustri in Italia di come i festival possano fungere da volano economico o turistico, ma soprattutto da importante integratore sociale e culturale a livello locale.