Le aziende “fanno scuola” in Bocconi
A volte anche le aziende più efficienti e i manager più preparati possono trovare utile un consiglio. Soprattutto se esterno, disinteressato e frutto di analisi approfondite.
E' quanto avviene nel corso "Strumenti manageriali di analisi competitiva dei settori", tenuto da Carlo Salvato e Stefano Brusoni, un insegnamento opzionale riservato agli studenti del secondo anno di tutte le lauree specialistiche, dove parte del programma consiste in un lavoro di gruppo assegnato da un'azienda (Edison, McKinsey, Nielsen, Mediobanca) su un tema che è, o è stato, di rilevanza strategica per l'azienda stessa. Gli studenti, che provengono in larghissima maggioranza dal corso di laurea in Management diretto da Salvato, vengono suddivisi in gruppi di 5 dai docenti e hanno in genere due mesi per portare a termine il compito loro assegnato. "Il risultato dei lavori di gruppo, che in alcuni casi vengono presentati direttamente nelle aziende davanti al management, verrà poi valutato dai manager e da noi docenti e influirà per il 60% sulla valutazione finale del corso", dice Salvato.
L'importanza di questi lavori è significativa, sia per le aziende, sia per gli studenti.
"Le aziende prendono molto sul serio questa iniziativa, al punto da formare veri e propri team per la presentazione in aula degli assignment da sottoporre agli studenti. Per loro, oltre che un'occasione per avere un parere esterno su un dato problema, è anche l'opportunità per farsi conoscere", continua Salvato, "per gli studenti questi lavori rappresentano invece la possibilità di un contatto con gli strumenti manageriali attraverso la testimonianza di chi questi strumenti li utilizza. E' un continuo processo di osmosi tra noi e l'azienda".E non di rado, infatti, capita che qualche studente sia chiamato a svolgere stage presso le stesse aziende."Un aspetto importante di questi lavori", aggiunge Brusoni, "è che permettono agli studenti di capire, prima della transizione nel mondo del lavoro, come i criteri di valutazione dei manager siano differenti da quelli dei docenti. Noi", continua, "siamo interessati al rigore dell'analisi, loro ai dettagli di fattibilità, ad aspetti più pragmatici".L'assignment Edison su cui gli studenti stanno al momento lavorando si intitola "L'influenza del settore di appartenenza sugli investimenti in efficienza energetica" e tratta un tema molto attuale come quello dell'efficienza energetica, sia di un sistema industriale sia che ci si riferisca a strutture civili e abitative.
"Un dirigente dell'azienda e un laureato Bocconi che lo scorso anno aveva seguito il corso, e che è attualmente in stage presso Edison, ci hanno fatto una panoramica su Edison e il settore in cui opera", dice Elisa Bosio, al secondo anno di Management, coinvolta, come il collega Pierluigi Consolandi, nel lavoro di gruppo, "poi ci hanno sottoposto il problema rimanendo però un po' criptici e favorendo in questo modo le nostre domande. In concreto, ci veniva chiesto di capire come i clienti valutino la loro offerta, di indagare gli assunti sottostanti le scelte". Ma non solo, perché il ruolo degli studenti Bocconi va oltre, diventando propositivo: "Noi dobbiamo capire come ragiona un'impresa-cliente e quindi suggerire a Edison come approcciarla. Naturalmente, il primo passo è stato un'analisi approfondita del settore, che per la maggior parte di noi era poco conosciuto". "E' anche l'occasione giusta per affrontare un problema concreto che va al di là dei modelli teorici", conclude Pierluigi, "costituisce un mix di strumenti appresi in aula e un punto di contatto di discipline diverse. Ed è anche uno stimolo all'ingegno".