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La fiducia che fa bene alla Bocconi

, di Fabio Todesco
Il rettore, Guido Tabellini, ha inaugurato l'anno accademico alla presenza del presidente del Consiglio dei ministri, Mario Monti, con un bilancio di tre anni di mandato incentrato sui positivi rapporti che l'Università ha saputo instaurare con le famiglie, il mercato del lavoro e l'estero

La Bocconi è una delle istituzioni italiane che hanno saputo mantenere la fiducia delle famiglie, del mercato del lavoro e dell'estero anche nei momenti più difficili del recente passato. "Nel nostro piccolo, negli anni passati abbiamo affrontato alcune delle sfide che ora il paese si trova ad affrontare molto più in grande: come valorizzare il merito e attrarre talenti, come rinforzare la credibilità internazionale, come trasmettere al nostro interno i valori di rispetto reciproco e delle regole, di pluralismo, di coesione e solidarietà", ha affermato il rettore, Guido Tabellini, all'inaugurazione dell'anno accademico 2011-2012, che si è svolta questa mattina in Aula Magna. Presenti, tra gli altri, il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Monti, il vicepresidente della Bocconi, Luigi Guatri, il consigliere delegato, Bruno Pavesi, il presidente dell'International Advisory Council dell'Università, Antonio Borges, e il professore emerito Piergaetano Marchetti, autore della prolusione sul tema L'informazione che cambia.

Il rettore, facendo un bilancio del triennio durante il quale ha guidato l'università, ha evidenziato i successi sul mercato internazionale del lavoro accademico, con il reclutamento, dal 2009, di 45 nuovi docenti con esperienza internazionale, e per la maggior parte di passaporto non italiano, che hanno preferito la Bocconi rispetto ad altre università europee o americane. L'internazionalizzazione si riflette anche in una maggiore diffusione della ricerca condotta in Bocconi nell'ambito della comunità scientifica internazionale, nonché in un incremento dei finanziamenti internazionali ottenuti su base competitiva. Nel 2012 tali finanziamenti hanno superato la cifra record di 8 milioni di euro.

Alcuni dati certificano l'inserimento della Bocconi nel circuito delle università compiutamente internazionali: il 34% delle ore di insegnamento è in inglese, così come 23 programmi tra bienni, master e dottorati; il 17,3% dei laureati trova lavoro all'estero, con un picco del 43% per il biennio di International management; l'11% degli studenti proviene dall'estero, a cui si aggiungono i 1.277 studenti incoming per periodi di scambio da università partner; l'80% di chi frequenta i master internazionali della SDA; gli uffici dell'Università hanno gestito nel 2011 3.048 opportunità di lavoro e studio all'estero.

In un triennio difficile dal punto di vista economico la capacità della Bocconi di collocare i propri laureati nel mercato del lavoro non solo ha tenuto, ma ha anche registrato un marginale miglioramento, grazie soprattutto alla più decisa proiezione sui mercati del lavoro esteri. Alla rilevazione del 2011 sui laureati biennali a un anno dalla laurea, il 94,4% risultava impiegato, rispetto al 93,6% del 2009. Nello stesso periodo la percentuale di impiegati all'estero è passata dal 15,5% al 17,3%.

La fiducia delle famiglie è confermata dall'incremento delle domande di ammissione rispetto a tre anni fa: +20% per i trienni e +28% per i bienni, con incrementi superiori al 40% per gli stranieri.

Il rettore ha voluto riservare un ringraziamento particolare ai 2.388 sostenitori – persone fisiche o giuridiche – che hanno tradotto la loro fiducia in donazioni all'Università. "È anche grazie a loro se abbiamo potuto sostenere gli studenti meritevoli con borse di studio ed esoneri, e finanziare il processo di internazionalizzazione del corpo docente", ha affermato Tabellini.

"Tuttavia, le sfide che la Bocconi ha affrontato in questi anni continueranno a essere quelle su cui dovremo misurarci in futuro, sia dentro la nostra università che a livello dell'intero paese", ha concluso il rettore. "Se andiamo a vedere come sono nate e cresciute le grandi università internazionali, e come hanno mantenuto la loro leadership nel tempo, vi sono tre ingredienti indispensabili che ricorrono, e che sono stati cruciali in passato anche per la Bocconi".

Il primo ingrediente sono le persone. "In un'università, come in molte altre organizzazioni complesse", ha affermato Tabellini, "sono gli individui che fanno la differenza. La qualità delle persone e la capacità di valorizzare le potenzialità individuali sono cruciali per tutti e tre i gruppi che operano in università: studenti, docenti, staff professionale".

Il secondo ingrediente sono le idee e i valori: pluralismo, libertà di pensiero, razionalismo critico, valorizzazione del merito, rispetto e fiducia reciproca.

Il terzo è un ambiente esterno favorevole, sia perché i talenti individuali sono attratti non da una singola istituzione, ma dall'ambiente che può essere creato da un intero sistema, sia perché le risorse necessarie per competere su scala globale richiedono sempre di più il sostegno di tutta la comunità. La Bocconi è nata e cresciuta grazie al lascito di un privato e, ha detto ancora il rettore, "sta restituendo alla comunità locale e a tutto il paese i frutti della generosità passata di cui ha beneficiato. Inoltre, le grandi università indipendenti dal potere economico e politico sono una riserva di capitale umano a cui attingere nei momenti di difficoltà".

LA CARTELLA STAMPA:

La relazione di Guido Tabellini

I numeri della Bocconi

La relazione di Piergaetano Marchetti

La relazione di Luigi Guatri

Il libro di Luigi Guatri

La copertina del libro di Guatri